“La Macchinazione”: per un’Italia che non porge l’altra guancia sul delitto di Pasolini

Data:

David Grieco e Guido Bulla hanno scritto la sceneggiatura di La Macchinazione; prodotto cinematografico diretto in trentatré giorni dallo stesso Grieco e interpretato da Massimo Ranieri, Milena Vukotic,  Libero di Rienzo, Matteo Taranto, Alessandro Sardelli, Tony Laudadio, Roberto Citran.

Che cos’è la “Macchinazione”? Chi ha ucciso Pasolini? Perché? Sono queste alcune delle domande cui David Grieco, collaboratore e amico di Pasolini, prova a dar risposta nel suo film ove racconta gli ultimi tre mesi del poeta sino alla sua morte, avvenuta il 2 novembre del 1975. Le riprese di Salò erano terminate da poco e lo scrittore era impegnato nella stesura di Petrolio, quel volume che probabilmente gli è costato molto caro. Quel che di Pasolini si tende a ricordare è il suo orientamento sessuale ma non la sua professione di giornalista. Investigava, curiosava, conosceva e, probabilmente, bisognava trovare il modo di zittirlo. Era omosessuale e non aveva nessun problema a dichiararlo (in “Comizi d’Amore” egli stesso faceva domande su “gli invertiti”).  Aveva una relazione complessa con Pino Pelosi, il quale per alcuni versi gli ricordava la relazione affettuosa – quella che può avere un padre con un figlio – che aveva con Ninetto Davoli. Pier Paolo Pasolini era una persona tanto onesta quanto sfacciata e coraggiosa. Odiava borghesia e consumismo; odiava quella scuola che non insegna, quella “cattiva maestra”. Più di ogni altra cosa, probabilmente, desiderava raccontare la verità. In quegli anni, in Italia stavano nascendo la P2 e, presumibilmente grazie a delle segnalazioni dello psichiatra Elvio Facchinelli, Pasolini era già a conoscenza dei fatti (a detta del regista anche Antonio Pinna era un suo informatore). Erano gli anni de La Banda della Magliana, di crimini di borgata, di movimenti ambigui tra Stato e criminalità organizzata; gli anni di Eugenio Cefis, il presidente dell’Eni. Quel che oggi è certo è che Pelosi non era solo quella notte all’Idroscalo. Ma perché ancora non fuoriesce la verità?

Grieco prova a spiegarlo in maniera semplice. Il prodotto filmico non è impeccabile da un punto di vista tecnico. Vi sono svariate imprecisioni nel montaggio e anche perplessità sulle interpretazioni degli attori, eccetto la magistrale performance di Milena Vukotic. Il fotogramma della scena sul letto con Ranieri è decisamente una piccola chicca recitativa che l’attrice dona al film. È innegabile che, in tal caso, il tema sia più importante del significante. Non è il primo lavoro su Pasolini ma una sfida: un prodotto che ha voluto svegliare le coscienze ricordando cosa c’era intorno alla sua figura. Una rivincita della persona e dell’intelletto in una nazione in cui si dà sempre più spazio alle commedie e poco a chi ne vuole cambiare le sorti, attraverso il ricordo – talvolta amaro – della sua Storia.

Francesca Saveria Cimmino

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati

Così non si va avanti

  Ho assistito il14 gennaio 2024 a questo spettacolo presso...

“Metodo o follia?”. Le otto lezioni sul Metodo di Robert Lewis

“Metodo o follia?”, è uno degli ultimi volumi pubblicati...

PER NON DIMENTICARE

Una vita è un’opera d’arte. Non c’è poesia più...