Bilancio, difficoltà e progetti dell’Anfiteatro Festival. Intervista al direttore artistico, Maestro Renzo Renzi e al Sindaco di Albano Laziale, Dott. Nicola Marini

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La quinta edizione dell’Anfiteatro Festival è terminata il giorno di ferragosto e come l’anno scorso incontriamo il direttore artistico Renzo Renzi ed il sindaco di Albano  Nicola Marini per un bilancio della manifestazione.

Allora, Maestro Renzi, qualche giorno fa mi diceva di alcune idee per sviluppare questo bel Festival ad Albano.

Sì Paolo, sai cosa mi piacerebbe fare? Nel corso dell’anno, creare degli eventi di altissimo spessore culturale, con grandissimi artisti, magari al Teatro Alba Radians, e in questo contesto invitare il pubblico, i giornalisti, gli sponsor e tutti i commercianti che sono il tessuto connettivo economico della città di Albano. Tutto in proiezione dell’Anfiteatro Festival. Allora potremmo evitare tante difficoltà.

Ecco, partiamo da queste, dal ritardo nella preparazione di questa quinta edizione che in tanti temevamo non si facesse più.

Diciamo che le normative che dovrebbero semplificare tanti settori, in realtà complicano sempre di più il  nostro cammino. Le Amministrazioni comunali, come tanti altri Enti, si trovano in serie difficoltà. E’ giusta la trasparenza, sia chiaro, ma i passaggi che un ente deve affrontare per arrivare ad una organizzazione finale come un festival sono davvero complicatissimi e questo rallenta tutto in modo drammatico. Negli ultimi anni si è creato un immobilismo generale in cui gli enti preferiscono non fare le cose piuttosto che essere colti in fallo. Qui ad Albano, devo dire, le cose si fanno ugualmente, sia per la responsabilità che si assume la parte politica, e per l’impegno che i funzionari si prendono in prima persona. C’è tanta buona volontà, ma un grosso progetto come l’Anfiteatro Festival che parte venti giorni prima del primo spettacolo è una follia. Abbiamo fatto davvero i miracoli quest’anno!

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Per l’anno prossimo, come pensate di ovviare a queste problematiche?

La volontà c’è, da parte di tutti come ti dicevo. Speriamo bene, di partire in anticipo con l’organizzazione. Quest’anno siamo abbastanza soddisfatti, abbiamo avuto molto pubblico, ma con zero promozione! Capite che se potessimo partire a fare promozione tre mesi prima, otterremmo ben altri risultati.

A proposito di pubblico, anche in questa quinta edizione avete allestito un ottimo cartellone, per tutti i gusti. Undici spettacoli di ottimo livello. Quali sono i punti di forza e quelli di debolezza dell’Anfiteatro Festival?

La forza è quella di sempre. L’unicità del sito dove si svolge il Festival. Quest’area archeologica è di una bellezza incredibile, incantevole, lo scrivi sempre tu che sei con noi tutte le sere. La debolezza…siamo fuori Roma e ci viene a mancare quella fetta grande del pubblico straniero abituato ai Festival di qualità. Questo è un problema, perché se si fa come vorrei fare io, una proposta di qualità ed innovativa, il pubblico straniero risponde. Del pubblico romano e dei Castelli, solo una piccola parte risponde a quel tipo di proposta. La maggior parte è orientata più verso proposte commerciali.

Mi consenta Maestro… però c’è anche il commerciale di qualità e lei lo ha dimostrato in più occasioni.

Si si, assolutamente. E noi questa linea cerchiamo di tenerla dritta. La qualità innanzi tutto, in un posto meraviglioso. Però, lo sai, resto convinto che un Festival non debba essere una rassegna di eventi estivi in cui ci sono anche spettacoli di livello. La mia ambizione è portare in un luogo così speciale, spettacoli che il grande pubblico non ha mai visto. Questa dovrebbe essere la missione di un appuntamento culturale importante. Purtroppo questo ancora non accade pienamente, però ad esempio quest’anno abbiamo organizzato un concerto di nicchia come quello di Antonella Ruggiero, con dei musicisti fantastici, che è stato qualcosa di incredibilmente bello. Le opere, che oltre al Teatro dell’Opera di Roma siamo gli unici a produrre nel Lazio a questi livelli, ci danno molta soddisfazione.

Però non la vedo pienamente soddisfatto…

No, hai ragione. Ti faccio questo esempio. Un Agamennone come quello che abbiamo portato qui, riscritto da un giovane autore, per la regia di un altro giovane, con degli attori straordinari…ecco…si dovrebbe venire in un posto simile a vedere uno spettacolo così colto, così “lavorato” da artisti eccezionali, per poter dire tra dieci anni: io c’ero! Questo ancora ci manca, non accade. Ma, e ne parlammo anche l’anno scorso nella tua intervista, ci manca la forza per la promozione! Ecco perché all’inizio ti dicevo della creazione di eventi durante l’anno per arrivare in estate con una forza potente con la partecipazione vera di tutto il territorio! Ne abbiamo parlato con l’Amministrazione. Abbiamo grandi idee per la prossima edizione e vorremmo arrivarci con tutta la forza dell’indotto che il Festival muove nei dintorni.

Aldilà dei progetti futuri, il suo personale bilancio di questa quinta edizione?

Sono contento, abbiamo un pubblico fedele del Festival, abbiamo avuto due esauriti, circa cinquemila spettatori in totale. Sai, questo poi è un posto magico, ma non sta sul corso della città, bisogna volerci venire. Noi mettiamo una navetta a disposizione, nel nostro piccolo. E poi la cosa bella di questo Festival è la partecipazione entusiasta di tutte le figure che orbitano attorno all’organizzazione. A partire dal Comune, a tutti i ragazzi che lavorano qui dentro, i tecnici, i fornitori, gli addetti all’accoglienza, i fotografi, è veramente una bella sensazione!

Corriere_dello_SpettacoloNel nostro piccolo anche il Corriere, Maestro!

(ride – nda) Ma scherzi? Voi ci fate un regalo enorme, nemmeno lo immaginate. Siete la voce dell’Anfiteatro Festival e ci aiutate a farci conoscere. Tu poi sei sempre qui con noi… grazie davvero al Corriere dello Spettacolo!

Incontriamo il Sindaco Marini al termine dell’ultimo spettacolo, e come sempre si concede gentilmente al nostro microfono.

Sindaco, mi ha colpito una frase del Maestro Renzi durante il discorso di apertura del Festival: disse che, vista la situazione dei lavoratori dello spettacolo, voi siete meritevoli di investire sui fantasmi! Cosa vuol dire investire sui fantasmi per un Comune come Albano?

(ride – nda)  Vuol dire continuare a credere che la cultura è un valore a cui non vogliamo rinunciare e che questo modo di intenderla ha ancora una valenza, nonostante sia sempre più difficile portare avanti iniziative come queste.

Parlavamo infatti con Renzi delle difficoltà e dei ritardi causati dai tanti vincoli delle nuove normative. Come può un Comune far fronte a queste difficoltà?

Un Comune può dare continuità a queste iniziative, che è quello che stiamo facendo ormai da qualche anno. Le dico che siamo già impegnati a pensare a quello che potrà essere la sesta edizione dell’Anfiteatro Festival. Questo credo sia il modo per poter portare avanti eventi come questo, che sono difficili non solo sul piano economico ma anche su quello organizzativo, sperando poi che cambi la tendenza degli Organi sovracomunali e che siano più attenti a queste manifestazioni che sul territorio hanno una valenza enorme.

Un suo giudizio su questa quinta edizione appena conclusa?

Sono molto soddisfatto, sia per il numero degli spettatori che per la qualità degli spettacoli. Spero che anche questa volta si possa aver fatto una buona cosa per la nostra città, dandole il lustro che merita.

E così termina il mio servizio integrale al seguito dell’Anfiteatro Festival 2016. Ho seguito tutti gli spettacoli, stilandone pagelle sintetiche e raccontando le emozioni del Festival e le sue notti stellate. Sono stato in contatto con tutti gli operatori, nessuno escluso, assaporando appieno quella magia di partecipazione di cui parlava il Maestro Renzi. Posso solo ringraziare tutti per l’accoglienza, sin dal primo giorno, e per l’affetto e le attenzioni da cui mi sono sentito circondato. Operare così è piacere puro. Ora non rimane che attendere che la macchina organizzativa si rimetta in moto per seguirne gli sviluppi. Ad maiora!

Paolo Leone

foto di copertina Paolo Leone

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