A Trieste prosegue la tournée della Compagnia Junior BallettO di ToscanA. “Romeo e Giulietta” apre la stagione Danza de Il Rossetti

Data:

Trieste, Il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, 7 novembre 2016

Il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, propone in apertura del suo cartellone dedicato alla danza il balletto Romeo e Giulietta, nella versione della Compagnia Junior BallettO di ToscanA diretta da Cristina Bozzolini, spettacolo vincitore ex aequo, per l’edizione 2015, del premio Danza&Danza come “miglior produzione italiana”.

La coreografia di Davide Bombana è un percorso attraverso le epoche che lega sogno, storia e realtà e la partitura di Sergej Prokof’ev, meravigliosa musica di scena, ben si adatta ad essere il punto di partenza per una rilettura della drammaturgia della tragedia di Shakespeare che si fa viaggio nel tempo e nello spazio e che, tenendo conto dell’antica lezione che dobbiamo alla tragedia greca di Antigone, si affaccia al presente.

Non disturba affatto questa contestualizzazione nel mondo contemporaneo, anche qui facendo un piccolo passo indietro nel tempo, per prendere ulteriore ispirazione dalla tragedia che nel 1993 colpì due giovani, lei bosniaca musulmana, lui serbo ortodosso, chiamati poi i “Romeo e Giulietta di Sarajevo”, anzi: l’inizio contiene l’eco della conclusione in una spirale che non avrà mai fine.

Nella versione di Bombana, che è intervenuto in modo importante anche sulla drammaturgia i blocchi contrapposti, cui i due giovani si trovano ad appartenere, sono distinguibili non soltanto attraverso i costumi di Santi Rinciari (quasi divise che ricordano le opere di Magritte per i Montecchi, espressione della società maggioritaria, più informali e balcanici per i Capuleti, gruppo non accettato né tanto meno accolto), ma anche dai movimenti, spigolosi e quasi stereotipati nei primi, specie quando in gruppo, mentre sono visibilmente sinuosi quelli degli altri. Con le scene che Carlo Cerri riduce al minimo indispensabile, giocando invece molto con le luci, funzionali entrambe alla coreografia, nero, bianco e rosso sono i colori dominanti; nessun oggetto è in scena, assenti le armi che si sanno o si sentono presenti, tranne un gigantesco lenzuolo verso la fine. Viene così distillata l’astrazione che ben si addice alla tragedia shakespeariana, soprattutto quando passa attraverso l’anima di Prokof’ev. La musica, notissima e popolarissima viene in questo allestimento esaltata e, fuori dagli schemi classici  del balletto, nuovamente da scoprire per coglierne ulteriori colori e suggestioni. L’ambientazione contemporanea si sposa così con l’universalità, dovuta se si vuole rispettare un mito. In essa si muovono in modo efficace i diciassette ballerini, giovanissimi dai sedici ai ventidue anni, con competenza e padronanza sorprendenti.

L’incontro fra Storia recente e Mito (quello greco che parla ancora con gli dei e che si fa più umano con Shakespeare) è la chiave per comprendere un po’ meglio il nostro presente, per riconoscere con maggior chiarezza i pericoli che ci si parano davanti, ma soprattutto per aiutarci a trovare le risposte che potrebbero contribuire a trovare una nuova strada da percorrere oggi e, chissà, anche domani. La “sconfitta dell’amore”, come dice Bombana, qualora ce ne fosse bisogno, mostra una volta di più quanto questo sentimento sia allo stesso tempo l’energia più potente di cui siamo dotati e, forse proprio per questo, il sentimento che ci rende più fragili quando è vero e sincero.

Paola Pini

 

 
Romeo e Giulietta
Balletto in un atto unico
Regia e Coreografia di Davide Bombana
Musica di Sergej Prokof’ev
Scene e disegno luci di Carlo Cerri
Costumi di Santi Rinciari
Compagnia Junior BallettO di ToscanA
Diretta da Cristina Bozzolini
Foto di scena Luigi Angelucci

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