Al Rossetti di Trieste il divertente caos di “Un’ora di tranquillità”

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Assicurazioni Generali, dall’8 al 12 febbraio 2017

Michel (Massimo Ghini) lo cercava da sempre e un sabato mattina, sulla bancherella di uno dei tanti bouquinistes parigini, finalmente lo trova: un vinile di musica jazz che sembrava essere scomparso dalla faccia della terra subito dopo la sua apparizione, avvenuta alla fine degli anni Trenta del ventesimo secolo. Corre letteralmente a casa, un appartamento con vista sulla Tour Eiffel e arredato in modo iper-avvenieristico (la scenografia è di Roberto Crea), vero regno della domotica che sembra in verità essere stato realizzato per contenere al suo centro l’antiquato giradischi, come se tutto attendesse il ritrovamento di questo unico 33 giri.

Già pregusta Un’ora di tranquillità nella quale bearsi dell’ascolto di “Me, Myself and I”, ma da quel momento in poi sarà travolto da ogni sorta di interruzione; confessioni tardive, presenze moleste, rumori assordanti, telefonate importune, invasioni disparate si susseguiranno, spesso interrompendosi reciprocamente ed aumentando sempre più il “rumore”, fino al finale a sorpresa. C’è prima Natalie (Galatea Ranzi) che, sembra, presa dal rimorso, volersi liberare da un peso portato per più di vent’anni e confessa un tradimento; poi arriva il figlio Sebastien (Alessandro Giuggioli) cantante rock senza né arte né parte; nel frattempo, Leo (Luca Scapparone), assunto da Natalie, si spaccia per idraulico polacco (perché sono i migliori) provocando danni sempre più catastrofici che colpiscono soprattutto Pavel (Claudio Bigagli), vero polacco, il vicino del piano di sotto; in tutto ciò si inseriscono le telefonate, sia della madre di Michel che di Elsa (Marta Zoffoli), la migliore amica di Natalie (ma non solo…), che ad un certo punto piomba in casa; alla fine ecco arrivare anche Pierre (Massimo Ciavarro che qui debutta sul palcoscenico), il migliore amico di Michel (ma non solo…).

La brillante commedia del francese Florian Zeller, trentasettenne autore di grandissimo successo in patria e in Europa, sollecita la curiosità di un pubblico attento e divertito, grazie ad una dinamicità che procede in modo vorticoso, al punto da dare la sensazione di trovarsi in mezzo ad un tornado: ogni personaggio che si aggiunge o riappare contribuisce ad aumentare progressivamente il caos; sembra così irreale il momento in cui Michel riesce a ritrovarsi finalmente solo con il vinile,  l’oggetto del desiderio di quel suo sabato irripetibile.

Massimo Ghini non è soltanto il protagonista, ma qui debutta anche come regista ed è davvero appropriata l’idea di far iniziare la commedia proponendo in forma filmica l’antefatto (la passeggiata per Parigi, il ritrovamento del tesoro ed il ritorno precipitoso a casa).

Tra disastri piccoli e grandi, crisi coniugali, rivelazioni inaspettate e liberatorie, e tanta confusione, alla fine tutto si acquieterà; ma a quale prezzo?

Alla Commedia è affidato il compito, qui svolto con grande sapienza, di farsi specchio delle umane debolezze; in Un’ora di tranquillità si ride molto finché si è a teatro, grazie all’idea e alla intelligente caratterizzazione dei personaggi, resa in modo molto efficace dall’intera compagnia. Uscendo, c’è una lieve ombra che passa e resta brevemente accanto nel ritorno silenzioso a casa, segno chiaro che il divertimento non è stato fine a se stesso.

Paola Pini

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Assicurazioni Generali
dall’8 al 12 febbraio 2017
Un’ora di tranquillità
Di: Florian Zeller
Scene: Roberto Crea
Costumi: Silvia Frattolillo
Luci: Marco Palmieri
Regia: Massimo Ghini
Produzione: Valerio Santoro presenta una produzione La Pirandelliana
Interpreti: Massimo Ghini
e con in ordine alfabetico Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli

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