“Ouvert la nuit”, un road movie onirico che deve molto ai maestri della cinematografia italiana

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Presentato al Festival del cinema francese a Roma il terzo lungometraggio di Édouard Baer Ouvert la nuit, dopo La Bostella (2000) e Akoibon (2005). L’attore francese conosciuto in Italia soprattutto come lo scriba Otis di Asterix e Obélix, in effetti, ha delle carte in più da giocare. Speaker radiofonico, regista teatrale e ora cosceneggiatore di una vivace produzione francese.

Luigi – il suo personaggio – gestisce un teatro messo male, il Faeza, talmente male che il suo futuro si gioca nell’arco di una notte. Per mettere in scena la pièce in cartellone, infatti, Luigi deve recuperare l’animale coprotagonista de “La donna e la scimmia”, oltre che la stima dei suoi operai e il bandolo della matassa della sua intricatissima vita. Tutto in una notte, come in una fiaba, o in un film di Fellini. E in effetti, per sua stessa ammissione, Baer paga tributo all’onirismo circense di Fellini, oltre che alla commedia all’italiana di Dino Risi e all’istrionismo di Vittorio Gassman. Lo sbruffone notturno di Baer ha scelto un nome italiano, Luigi, mentre all’anagrafe risulta un francesissimo Louis.

In questo road movie parigino, Luigi mette alla prova la sorte per l’ennesima volta, dimostrando che il caos, in fondo, dà un ordine a tutte le cose. Una lezioncina che lui ha già interiorizzato e che nel giro di qualche ora trasmette alla stagista-piena-di-certezze, la polarizzante Sabina Ouazani (scoperta da Kechiche in La schivata, poi vista in Uomini di Dio di Beauvois e ne Il passato di Farhadi): una prova pedagogica riuscitissima, che Luigi però continua a sbagliare con le sue due figlie naturali. C’est pas grave. Il caos lo riappacificherà almeno con l’assistente e vecchia amica Nawel, un’Audrey Tautou più matura della “favolosa Amélie” di Jeunet, ma sempre frizzante e deliziosa.

Baer firma una commedia rocambolesca su un eroe tanto verboso ed espansivo, quanto egoista ed incapace di approfondire i propri sentimenti, assumendosi delle responsabilità. Peccato per il finale, un po’ convenzionale, ma Ouvert la nuit resta una storia delicata ed intelligente sulle apparenze umane «e anche sul decadentismo del cinema francese» ha confessato ridendo il regista in conferenza «la scimmia è la stessa del film Victoria, di Justine Triet! L’unica disponibile in Francia, ma ora è libera, se voleste ingaggiarla…»

Maria Vittoria Solomita

 

Regista: Édouard Baer
Sceneggiatura: Édouard Baer, Benoît Graffin
Montaggio: Hervé de Luze
Fotografia: Yves Angelo
Scenografie: Emmanuel de Chauvigny
Cast:  Édouard Baer, Sabrina Ouazani, Audrey Tautou, Grégory Gadebois

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