“Autori in compagnia”: l’INPS sostiene il teatro. Al Belli fino al 28 maggio 2017

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Al Teatro Belli di Roma, fino al 28 maggio 2017

Autori in Compagnia” si presenta come un progetto innovativo di “residenza”, finanziato da un fondo forse non noto a tutti, ma attivo da alcuni decenni: il Fondo P.S.M.S.A.D., Pittori, Scultori, Musicisti, Scrittori, Autori Drammatici. Di fatto, cosa accade? Accade che i testi degli autori associati vengono ospitati dalla compagnia del Teatro Belli. L’intero progetto, in effetti, è reso possibile proprio grazie al contributo economico del Fondo, che ha sostenuto una cospicua parte delle spese necessarie alla realizzazione del cartellone. Alcuni testi devono molto a progetti come questo, talvolta tutto.

Nella rassegna romana, fino al 28 maggio, si susseguiranno in scena sette opere complete (e non corti) di Antonio Bruni, Rosa Menduni, Roberto De Giorgi, Roberta Calandra, Carlo Emilio Lerici e Massimo Vincenzi – gli ultimi due anche motore del progetto. Al centro delle narrazioni, i rapporti familiari e gli amori quotidiani.

Si è partiti il 20 aprile con i novanta racconti sessuali al femminile raccolti da Antonio Bruni e trascritti in versi novenari: “Mi svelo ma in animo nuda” è stato diretto da Antonio Salines, storico fondatore della compagnia del Belli. Il testimone è passato il 28 alle   “Casalinghe social club” di Rosa Menduni e Roberto De Giorgi: quattro donne (Francesca Bianco, Diana Detoni, Anna Casalino, Monica Belardinelli) per altrettanti approcci alla vita, rigorosamente sopra le righe. La regia di Carlo Emilio Lerici ha esasperato ulteriormente i tratti del club di disperate.

Dal 2 al 7 maggio un testo di Roberta Calandra dedicato ad “Anna Freud: un desiderio insaziabile di vacanze”. Regia di Edoardo Siravo per il monologo già Premio Tragos a Milano. «Il mio testo narra di Anna – spiega la Calandra-, del suo rapporto con il padre, con la famiglia in genere, con la psicoanalisi, con l’amica del cuore Dorothy Burlingham… dei paradossi che si intrecciano dentro una famiglia, il cui capostipite è considerato quasi il padre fondatore di ogni presupposta “normalità”.»

Dal 9 maggio la regia è di Carlo Emilio Lerici, che cura tutti gli spettacoli di Massimo Vincenzi: “Memorie intime”, dall’omonimo romanzo di Georges Simenon (un dialogo immaginario tra Simenon e la figlia suicida, dal quale scaturisce il racconto di un’epoca); dal 16 al 21 maggio è la volta di “Alan Turing e la mela avvelenata”, altro dialogo fantastico fra un genitore e un figlio, questa volta fra il grande matematico inglese e sua madre: ne vien fuori il ritratto di un genio infantile, trasandato, sportivo, un freak.

Chiudono la rassegna due ritratti femminili forti: Anita Garibaldi, che diviene un musical, e Ipazia, la matematica e filosofa greca ripresa nel suo ultimo giorno di vita, prima di essere uccisa, diventando simbolo di libertà di pensiero.

Un’occasione per vedere la messinscena di testi sfuggiti in passato.

Maria Vittoria Solomita

Teatro Belli, Piazza di Sant’Apollonia, 11 – Roma
Spettacoli dal martedì al sabato alle 21; domenica alle 17:30

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