Free House Brewery: un’iniziativa che collega passato e presente con un occhio al futuro

Data:

Trieste, Molo Quarto, Free House Brewery – Salone Internazionale della Birra artigianale, dall’11 al 15 maggio 2017

La Cortina di Ferro non è mai stato un grosso problema per i triestini: gli eventi storici che seguirono la fine della Seconda Guerra Mondiale non modificarono di molto le abitudini precedenti ai trattati che ridisegnarono i confini a Est e l’usanza di andare oltreconfine per turismo o semplici gite o pranzi in compagnia si è mantenuta costante negli anni in moltissime famiglie, pur in un contesto su cui le ideologie pesavano molto.

Oggi, caduti i muri di allora, si sta finalmente chiudendo quella tragica parentesi durata settant’anni e che, iniziata negli anni Venti del Novecento con la persecuzione della popolazione di lingua slovena e di tutte quelle libere realtà linguistiche, civili e religiose che dal 1717 avevano costituito il fertile humus di pacifica e vitale convivenza tra diversi, si abbatté in seguito sulla popolazione ebraica a seguito delle leggi razziali e si concluse con gli orrori della Risiera di San Sabba durante l’occupazione nazista e delle foibe dopo il 25 aprile 1945, perdurando in qualche modo fino alla disintegrazione della Jugoslavia.

fhb-indoor-5Ma, in alcuni luoghi della terra, è la Geografia a guidare la Storia e Trieste si trova su una faglia culturale che da secoli la arricchisce e che la porta a non poter fare a meno dei vicini, situata com’è, assieme a tutta la fascia confinaria, alla confluenza di tre universi linguistici: latino, slavo e tedesco.

Da qualche tempo sembra proprio che il desiderio di ricomporre l’infranto e di ritornare alla litigiosa e contradditoria armonia di un tempo sia sufficientemente forte da superare i traumi vissuti nel secolo breve ed ecco apparire iniziative interessanti e simbolicamente molto forti,  come l’inizio dei lavori per la riapertura del trasporto ferroviario delle merci verso Nord, grazie alla rimessa a regime della la ferrovia costruita ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico, o l’iniziativa congiunta di italiani e sloveni per dar vita, assieme a greci ed ebrei, ad un coro a progetto per cantare tutte le anime della città.

Un preambolo così lungo per parlare della Free House Brewery, Salone Internazionale della birra prodotta artigianalmente, che per la prima volta apre i battenti proprio a Trieste, non vuole essere pretestuoso, ma dar conto dell’ambiente in cui si sta per realizzare un’iniziativa pensata non per essere l’ennesima festa della birra, ma qualcosa di diverso.

Stefano Sartor e Marco Bencich, gli ideatori dell’evento che si svolgerà dall’11 al 15 maggio nella bella cornice del Molo Quarto, hanno pensato in grande ma, soprattutto, in modo ampio, con la precisa intenzione di abbinare gusto e immagine, senza dimenticare l’approfondimento culturale: nel corso di questi cinque giorni si potranno degustare birre di più di trenta produttori provenienti da ben quindici paesi abbinandole a tipici esempi italiani del cosiddetto “cibo di strada”; ci saranno gare fra home brewer, ma anche fra barman; lezioni e degustazioni di birre regionali e internazionali guidate dalla prima donna in regione diplomata alla Doemens Akademie di Monaco di Baviera, passando dalla genetica legata agli organi di senso ai diversi stili di birra; l’Accademia del Fumetto produrrà delle opere ispirate alla manifestazione, ma con un occhio alla cartellonistica pubblicitaria di inizi Novecento, da vendere poi al pubblico e destinando il ricavato in beneficenza. Non mancherà lo sport rappresentato dai classici tornei di freccette, ma anche dal più recente Beer Pong di invenzione statunitense e tanto altro che fino all’ultimo si potrà aggiungere.

Da non dimenticare anche la proposta della birra per celiaci  e quella alla canapa, inserite per porre attenzione a chi soffre di intolleranze alimentari.

Interrogati sui motivi che li hanno portati un anno e mezzo fa a decidere di imbarcarsi in quest’avventura, Sartor e Bencich, rispondono di aver pensato di proporre un nuovo evento, con cadenza annuale, da inserire tra le proposte turistiche della città in un periodo dell’anno relativamente tranquillo, che possa essere al contempo interessante per i triestini stessi, riallacciandosi alla memoria di un’azienda locale (il logo dell’evento si ispira alle immagini pubblicitarie della storica Birra Dreher), ma avendo come argomento portante lo sviluppo della cultura della birra artigianale, realtà economica sempre più diffusa in Italia e nel mondo. Non resta ora che attenderne l’apertura.

Paola Pini

Trieste, Molo Quarto
Dall’11 al 15 maggio 2017
Free House Brewery – Salone Internazionale della Birra artigianale
 http://freehousebrewery.it/

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