Benedetta Sha, il piacere della fotografia

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Per lei la fotografia è la possibilità di immortalare un corpo e un momento, di rendere eterno quell’istante. E non c’è da stupirsi se, quando Benedetta Sha parli di sé, lo faccia ogni volta pesando le parole, pensando al modo migliore per descriversi. Perché se è vero che il primo sguardo cade sul suo corpo per via anche dei suoi 14 tatuaggi e dei piercing che la distinguono dalla massa, è pur vero che di strada ne ha fatta soprattutto grazie al cervello e alla forza di volontà. E ad un sorriso che non manca mai, neppure quando la strada si fa in salita. A 19 anni di età, si è già tolta lo sfizio di mettersi in gioco davanti all’obbiettivo di tanti fotografi e realizzare scatti ogni volta diversi. Nulla deve essere mai uguale a ciò che è stato realizzato. E anche grazie alla fotografia, è migliorata la sua autostima e la percezione di sé.

Anche per questo motivo, essere fotografata ti piace e ti appaga.

È il mio modo di raccontarmi, per mostrare agli altri lati di me stessa. Sono fiera del mio corpo, magro ma formoso, e mi piace la struttura che assume quando mi metto in posa. Mi piace vedere le ossa in rilievo, la forma dei miei occhi, e naturalmente adoro i miei tatuaggi e i miei piercing.

Nella vita, infatti, sei una piercer.

Ho studiato per diventarlo e sono felice che sia diventato il mio lavoro. Così come adoro i tatuaggi, è straordinario vedere che la pelle possa trasformarsi in una tela in cui imprimere messaggi destinati a durare nel tempo.

Come inizia la tua avventura in campo fotografico?

Mi sono avvicinata a questo mondo quando avevo appena 16 anni, volevo espormi dal punto di vista fisico ma non capivo come farlo. Avere uno sguardo addosso non mi imbarazzava allora come non mi dà fastidio oggi. Ed allora ho deciso di buttarmi, di entrare in un’agenzia e di propormi come modella e fotomodella.

E subito è iniziata la tua carriera.

Mi sono tolta delle belle soddisfazioni, dopo aver imparato a posare ho anche affrontato la passerella… tutto utile per crescere in autostima, per avere ricordi stupendi e per realizzare collaborazioni importanti.

Che sensazione ti dà l’essere fotografata?

Sinceramente… dipende molto dalle giornate e dal mio umore! Se mi piaccio la vivo come un divertimento e non vedo l’ora di mettermi davanti all’obbiettivo. Se invece sono più introversa… allora diventa tutto più difficile!

C’è una fotografia più particolare di altre?

Forse la più originale è quella scattata su un set in cui il fotografo mi faceva letteralmente morire dalle risate. Mi sforzavo di rimanere seria… ma proprio non era fattibile! Ed ecco che all’improvviso sono scoppiata in una fragorosa risata, bella e sincera. Ecco, adoro far emergere questo lato che mi appartiene in modo straordinario. O, ancora, ricordo un set creato per caso: stavo camminando col mio cane lungo un fiume in Liguria, un fotografo che si trovava sul posto mi notò e decise di realizzare uno shooting mentre giocavo con Aria, il mio splendido pastore maremmano-golden retriver.

Cosa ti piacerebbe vivere nel mondo della fotografia?

Ho tanti sogni, ma al contrario di quello che si potrebbe immaginare mi piacerebbe costruire delle fotografie semplici, in un ambiente esterno che possa valorizzare il mio outfit. Penso che stia alla singola modella trasferire le proprie emozioni con uno sguardo, un modo di porsi e di atteggiarsi: il fatto di essere cresciuta rapidamente, mi ha sempre aiutato nella mia capacità di esprimermi davanti alla macchina fotografica.

Luca Fina

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