“Il Casellante”. Una metamorfosi per sopravvivere al dolore

Data:

Roma, Teatro Sistina. Dal 23 al 28 maggio 2017

I colori, i suoni, il caldo, il dramma di una terra come la Sicilia in tempo di guerra, irrompe sul palcoscenico del Sistina dal 23 al 28 maggio, con lo spettacolo Il Casellante, di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale, tratto dall’omonimo romanzo del celebre scrittore di Porto Empedocle. Atmosfere che si dividono tra quelle dei “cuntastorie”, nel cui ruolo spicca la voce perentoria di Moni Ovadia, mattatore nei diversi ruoli interpretati nel corso della pièce, e quelle surreali di una storia che, seppur cruda e tragica, sembra sospesa in una dimensione onirica, tanto violenta quanto paradossalmente poetica nel suo divenire, con il tentativo di metamorfosi della donna protagonista, un’intensa Valeria Contadino, da essere umano violato ad albero fruttifero. Eh si, perché la storia centrale di questo insolito spettacolo per le abitudini del pubblico del Sistina, è quella di Nino e Minica, la moglie del casellante, un brioso Mario Incudine, che dopo aver tanto desiderato un figlio, se lo vedono strappato, non ancora nato, da un brutale stupro. Troppo dolore per la donna, condannata dai danni ricevuti a non poter più generare, la cui mente sconvolta si convincerà a voler divenire un albero da frutto, consumandosi nel suo dolore e amorevolmente assistita dal marito. Una Sicilia antica, un non luogo come Vigata, una storia che si snoda tra la barberìa del paese e le ferrovie dei pochi treni di passaggio, tra musicanti, mammane e influenti “don”. La musica ha un ruolo centrale, facendosi drammaturgia che aiuta a spezzare la quarta parete inzialmente un po’ spiazzata da una lingua ostica anche se addolcita. E se il primo atto è sicuramente più leggero e ironico, nel secondo si consuma la tragedia e i toni si fanno più cupi, gridando l’infamia prima e la disperazione poi, fino alla catarsi finale, in cui proprio la guerra, con il suo male, cambierà le carte in tavola per la povera coppia lasciando presagire un futuro lieto.

IL-CASELLANTE-Moni-Ovadia-IMG_4487-687x1030Il casellante è spettacolo di livello, senza dubbio. Il carisma di Moni Ovadia (narratore e diversi personaggi tra cui una straordinaria mammana) e di un attore come Sergio Seminara, le prove convincenti di Mario Incudine e Valeria Contadino, come quella di Giampaolo Romania, le musiche dal vivo di Antonio Vasta e Antonio Putzu, ne fanno un prodotto eccellente. Qualche perplessità su alcune scelte registiche, che in alcuni frangenti appesantiscono le scene rappresentate e sui ritmi del primo atto, certamente più lieto del secondo ma che è parso un po’ lento. Una novità nel cartellone del Sistina, per un pubblico solitamente avvezzo ad altri generi di spettacoli. Può essere discutibile la scelta in questione, ma non si può negarne la qualità.

Paolo Leone

IL CASELLANTE
di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale
dal romanzo di Andrea Camilleri, Sellerio Editore – Palermo, 2008
con Moni Ovadia, Valeria Contadino, Mario Incudine, Sergio Seminara, Giampaolo Romania, Antonio Vasta, Antonio Putzu
musiche dal vivo con Antonio Vasta, Antonio Putzu
musiche originali Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vasta
scene Giuseppe Dipasquale
costumi Elisa Savi
luci Gianni Grasso
regia Giuseppe Dipasquale
Produzione Promo Music – Corvino Produzioni Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano Comune di Caltanissetta
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Sistina, nella persona di Federica Fresa

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati

Love Art: la manager Debora Cattoni collabora col pittore Pasquale Colle

Un connubio artistico che si preannuncia ricco di suggestione....

Saeda Vecchietti… bellezza senza età

L’apparenza, nel caso di Saeda Vecchietti, può anche ingannare....

Nascono le innovative E-bike Urtopia

L’Azienda Flash Trading Group il giorno Sabato 22 Ottobre...