Vittorio Contrada al Castel dell’Ovo con “Andare Oltre”

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A distanza di tre anni dalla sua ultima personale Vittorio Contrada mostra gli ultimi lavori con il vernissage ‘Andare Oltre al Castel dell’Ovo dal 31 maggio al 25 giugno 2017, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e con il Patrocinio Morale dell’Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania.

Sono 100 le opere esposte che l’artista nativo di Tripoli ha voluto identificare attraverso un viaggio esistenziale nel quale i suoi lavori sono i frammenti di una società che brucia all’istante ciò che crea.

L’artista vuole interrogarsi su temi di palpitante attualità come l’emigrazione, il vagare dei popoli, la dignità, i valori, la natura violentata, la scienza incontrollata, il malessere dell’uomo contemporaneo, i diritti dell’uomo, compresi quelli di continuare a sognare.

Vittorio Contrada ha sempre espresso la volontà di : ‘…creare una pittura che entrasse nell’animo delle persone, ho fatto un lungo studio sui colori e sulle figure, molti critici hanno detto:  La pittura di Vittorio Contrada colpisce l’animo umano’.

Le sue opere indagano il silenzio dei corpi femminili, la straordinaria suggestione del sacro reso con colori materici, evocando il legame saldo e sempre aperto con la rappresentazione di quell’antico inquieto e ambiguo destino che la maternità rappresenta per tutte le donne madri e non.

Leit-motiv di tutta la mostra, la figura femminile, essenza e messaggera di vita, concepita dall’artista in tante faccende del quotidiano per riflettere sulle nostre radici, soprattutto quello relativo alla condizione della donna nei secoli.

Pittore essenzialmente figurativo, Contrada sfugge a facili definizioni, per la sua pittura si è parlato di neoespressionismo, le sue opere sono state accostate di volta in volta a quelle di Oskar Kokoschka, di Ernst Ludwig Kirchner e di altri ancora.

Il suo è un linguaggio pittorico carico di vitalità istintiva, che non scimmiotta alcuno, una pittura personalissima ed originale, quasi viscerale, dove, attraverso l’uso di un colore materico, dato a corpo, denso, quasi plastico crea e sconvolge la forma.

L’analisi psicologica dei soggetti e la rappresentazione del nudo, del corpo femminile, ma anche di quello maschile, caratterizzano la sua pittura; quasi un realismo esistenziale che si spinge nelle pieghe più profonde del sentire umano, fino alla rappresentazione del disagio, della follia, per poi allargarsi a più ampie tematiche sociali.

Laura Scoteroni

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