A tu per tu con Edoardo Sylos Labini. Dal teatro alla penna, sempre nel segno dell’Arte

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Ha esordito a teatro nel 1995 in “Questa sera si recita a soggetto” accanto ad Alida Valli. Da quell’anno in poi la carriera di Edoardo Sylos Labini, nato a Pomezia il 4 dicembre 1971, è stata in continua ascesa. L’Artista, un vero e proprio trasformista sul palco, si è fatto conoscere non solo come attore e come autore teatrale, ma anche per avere ideato Il Giornale Off, inserto culturale de Il Giornale, grazie al quale ha ricevuto il prestigioso Premio Margutta. L’attore sarà impegnato in teatro con il suo cavallo di battaglia “Uno sbagliato” a Roma e con “D’Annunzio segreto” a Milano. Ascoltiamolo.

Cominciamo da Il Giornale Off, tu ne sei fondatore ed editore, e per questo progetto hai vinto quest’anno il prestigioso Premio Margutta.

Tutto è nato quattro anni fa, quando Il Giornale mi ha dato l’opportunità di sviluppare la mia idea, concedendomi l’occasione di appoggiare la mia creatura Il Giornale Off al quotidiano, dando così luogo all’inserto culturale del sabato. Volevo un prodotto che permettesse di parlare anche di quegli artisti che rimangono sconosciuti ai più, nonostante abbiano grandi capacità e qualità. Pian piano ci siamo sempre più ingranditi e adesso di tanto in tanto usciamo su due pagine, parlando tra l’altro delle eccellenze del territorio nazionale, perché è importante dare spazio a quegli enti che credono nella cultura e che ci investono, in un Paese dove purtroppo l’investimento da parte delle istituzioni è minimo… Chissà? Un giorno magari Il Giornale Off diverrà una rivista cartacea a sé stante, staremo a vedere.

_MG_9367Grazie a questo progetto hai vinto proprio quest’anno il prestigioso Premio Margutta…

Sì, è stata una bella gratificazione per me avere ricevuto questo importante premio per l’attività svolta in questi anni, facendo conoscere tanti artisti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti e costretti a stare all’ombra di quelli presunti, che invece non sono altro che schiavi del successo.

Inerente a questo, che cosa significa per te essere Artisti?

A mio parere l’Artista di sicuro non è certamente quello che, come ho detto prima, insegue la celebrità, ma è quello che si dedica giorno e notte al suo lavoro, pensando alla qualità e non alla commerciabilità. Purtroppo oggi molti non lo fanno, credendosi Artisti quando in realtà non lo sono.

Quando ti sei approcciato a Il Giornale Off venivi dal mondo del teatro. Com’è stato questo salto?

In verità io ho una visione globale dell’Arte e credo che questa parola racchiuda in sé stessa molti e variegati concetti. Sinceramente non vedo questa grande dicotomia tra essere attore o essere giornalisti che parlano dell’Arte, purché questo sia fatto con onestà e nel segno della qualità. Un mio sogno è quello di creare una sorta di Partito per una Nuova Arte, perché sono convinto che in Italia la cultura non sia per niente valorizzata, anzi, è denigrata, quando il nostro patrimonio in questo senso è sicuramente il più alto su scala mondiale. Dobbiamo fare di più, possiamo fare di più, e io da parte mia mi sforzo perché qualcosa cambi.

Per quanto riguarda il teatro invece hai in programma due appuntamenti importanti, uno è per l’inizio della prossima stagione ed è un ritorno, un tuo cavallo di battaglia…

Sì, si tratta di “Uno sbagliato”, da me scritto e diretto. La vicenda mi vede come protagonista nei panni di un uomo ubriaco, che aggirandosi tra i tavoli di un locale ci racconta i suoi ultimi tre giorni trascorsi, con uno stile tragicomico. Sarò accompagnato dalle due giovani cantanti Alice Viglioglia e Chiara Capobianco, che daranno luogo alla colonna sonora della rappresentazione. Uno spettacolo che vi farà sia ridere che piangere e che avrà luogo al Teatro Golden di Roma dal prossimo 24 ottobre fino al 19 di novembre.

DSC_6835A febbraio 2018 invece verrà il turno di  “D’Annunzio segreto”, che sarà in scena al Teatro Manzoni di Milano.

In questo spettacolo, che vede la regia di Francesco Sala, interpreto il ruolo del grande vate, ripercorrendo i suoi ultimi anni di vita al Vittoriale, in cui troveremo un D’Annunzio alle prese con le sue amanti, coi suoi tormenti, coi suoi interminabili progetti…

Gabriele D’Annunzio, un autore in Italia forse trascurato e anche detestato.

Io ritengo la figura di D’Annunzio geniale sia dal punto di vista letterario sia dal punto di vista del personaggio che è riuscito a crearsi. Dal punto di vista letterario ha scritto delle opere indiscutibilmente bellissime, dal punto di vista del personaggio è stato, credo, uno dei primi veri e propri uomini di marketing, visto che è riuscito a rendersi celebre non solo per le sue indubbie qualità artistiche, ma anche per certe sue trovate, come quella di fingersi morto per esempio. Da uomo di marketing, non a caso, ha dato lui stesso molti nomi ad aziende famose, una su tutte la Rinascente di Milano. Oggi sono in molti quelli che cercano di comportarsi come faceva lui, cercando di ottenere profitti dalla propria immagine, ma nessuno ci riesce in quel modo così incisivo.

Stefano Duranti Poccetti

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