Stella 1… da Arezzo a Hollywood!

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Roberto d’Ippolito è il produttore e il regista, insieme a Gaia Bonsignore, del cortometraggio Stella 1, già presentato a Hollywood e che vede la presenza di molti artisti italiani, soprattutto provenienti da Arezzo. Il Collettivo ha già avuto molti importanti riconoscimenti e Stella 1 è sicuramente un altro tassello importante che s’inserisce nel percorso del gruppo.

Ciao Roberto, sei produttore e regista di un progetto cinematografico molto interessante: Stella 1, potresti a grandi linee raccontarmi la trama?

Stella 1 è una storia originale scritta a 4 mani con Gaia Bonsignore e narra con un intreccio insolito la storia e le fantasie di Stella, una bambina che desidera essere un’astronauta e che, grazie alla complicità della sua “base”, vive questo sogno lucido come una serie di missioni fantastiche fino a quando sarà costretta ad atterrare nel mondo reale e scontrarsi con una serie di eventi inaspettati che fluttuano sempre tra contingente e surreale, e che culmineranno con un dolce tradimento: sarà l’attaccamento ai propri sogni di Stella a determinare il successo o meno anche in questa insolita (si fa per dire) missione.

Il cortometraggio analizza il rapporto tra genitore e figlio e il modo rischioso, ma oltre modo affascinante, in cui gli adulti, spesso per necessità, sono portati a giocare con la fantasia dei bambini.

Stella 1 trae ispirazione dalle recenti gesta di Samanta Cristoforetti, che ha saputo con tanta passione rovesciare il concetto di genere e mostrare come sia possibile realizzare i propri sogni sebbene questi siano stati fino a pochissimi anni fa appannaggio del solo pubblico maschile. Tra le altre ispirazioni c’è anche il cinema di Michel Gondry e sicuramente anche le strisce comics di Calvin and Hobbes.

stella_Corriere_Dello_SpettacoloIl corto è difficilmente inseribile in un genere ben definito, perché sebbene si è scelto il tono della commedia, esso è contaminato fortemente da una componente onirica tipica del cinema fantastico e fantascientifico, se non propriamente fantasy; inoltre mescola il live action all’animazione 3d.

Tu e Gaia Bonsignore avete fatto un po’ il processo inverso rispetto ad altri. Infatti di solito di questi tempi si va all’estero per trovare successo, voi invece dall’estero siete tornati in Italia, perché questa scelta?

Innanzitutto nella vita non c’è quasi nulla di irreversibile e non è detto che non saremo costretti ad emigrare nuovamente. Entrambi credo, dopo tanti anni di lavoro all’estero, siamo stati attratti dal desiderio di capire se sia possibile provare a realizzare dei progetti importanti anche in Italia, dove ci piacerebbe portare indietro il bagaglio di esperienze fatte al di fuori della nostra patria.

Noi siamo un po’ quei “bamboccioni” che hanno lavorato 14 ore al giorno (PARLO A MIO NOME) per anni all’estero, ottenendo risultati eccellenti (ricevo settimanalmente offerte), ma che hanno sempre desiderato tornare per migliorare e riconfrontarsi con la propria  terra… anche perché le migliori ispirazioni nel nostro mestiere arrivano quasi sempre da ciò che si conosce meglio e con cui si ha più dimestichezza.

Siamo entrambi  consapevoli che essere filmmakers in Italia è molto più complesso che esserlo in Nordamerica, dove (PARLO ANCORA SOLO A MIO NOME) ho avuto modo di lavorare a serie TV high budget a contatto con mostri della cinematografia, come ad esempio Guillermo del Toro, e sono stato pagato probabilmente come un Direttore di banca in Italia… ma alla fine il richiamo degli affetti e della nostra terra è  grande, così come il desiderio di dimostrare che il duro lavoro, la passione e il sudore possono portare a soddisfazioni inimmaginabili… dove meno te lo aspetti.

Infine, in qualità di artisti  (QUESTO È CIO’ CHE HA RIPORTATO IL MIO CONTRATTO LAVORATIVO IN CANADA), non dimentichiamo che la nostra è  la terra che ha dato l natali a Mecenate… speriamo porti Fortuna “Almeno” in futuro.

Stella 1 è a Hollywood! Questo potrebbe aprirvi a un successo internazionale.

Stella 1 ha incredibilmente avuto la sua Première ad Hollywood nell’ambito del prestigioso HOLLYSHORTS 2017, uno tra i 50 festival di cortometraggi più importanti al mondo, nonché Oscars qualifying. Il corto è  stato completato solo poche settimane fa, dopo una lunghissima fase di postproduzione, della quale ho curato i vfx assieme a Mauro Moretti e la colorcorrection.

Ci sono voluti 2 anni e tanti sacrifici anche perché per questa parte della lavorazione ho dovuto impegnare praticamente ogni singolo weekend degli ultimi due anni, considerando che durante la settimana sono stato impegnato sul set di The strain per 13 ore al giorno. Detto questo, raggiungere L’HOLLYSHORTS con un cortometraggio autoprodotto come il nostro è di per sé già una grande soddisfazione per me, Gaia e il resto della crew, che non ci ha mai abbandonato e che, nei giorni che ho passato ad Hollywood per il festival, è  stata praticamente in contatto diretto via text, desiderosa di avere qualsiasi aggiornamento.

Crediamo veramente che questo sia solo l’inizio di una serie di soddisfazioni che questo piccolo lavoro potrà portare a tutti noi, truppa sognante ma anche determinata e costellata di veri e propri talenti. Non sappiamo davvero dove questo  cortometraggio ci porterà, ma considerando che siamo sbarcati ad Hollywood con una astronave di cartone (quella di Stella)… chissà che presto non riusciremo a realizzare un altro sogno e girare un lungometraggio, magari in Toscana, meglio ancora ad Arezzo.

Nonostante l’internazionalismo, avete voluto fortemente che gli artisti aretini partecipassero al vostro progetto, tanto è vero che nel cast molti nomi sono del territorio. Si tratta di un grande amore per la vostra città?

Il gruppo di lavoro è in realtà un Collettivo assodato che ha lavorato insieme già per numerosi videoclip e commercials, primo tra I quali L’amorale per gli Zen Circus (2011), che ha vinto il premio come miglior videoclip indipendente italiano in quello stesso anno. A questo gruppo di partenza per Stella1 si è aggiunto un gruppo di cineasti di Roma: il reparto di fotografia (guidato da Stefano Usberghi DP), editing (Francesco di Stefano) e sound design (Matteo Bendinelli, aretino ma romano di adozione, ed Ermanno Sebastiano).

Ogni qualvolta la nostra presenza in Italia ce lo ha permesso, abbiamo cercato di produrre al meglio I nostri lavori ricevendo, praticamente sempre, riconoscimenti a livello nazionale.

Uno_Corriere_dello_SpettacoloIl Collettivo Blacklimbo, così si chiama, è composto a nostro avviso da artisti che poco hanno da invidiare alle compagini d’oltreoceano, fatta eccezione per i budget con cui siamo costretti a lavorare, che se da un lato inducono all’uso sfrenato della fantasia e ad una risoluzione delle problematiche di produzione tutt’altro che classica,  dall’altro risulta frustrante, perché ci lascia solo intuire cosa saremmo in grado di fare con tutti I mezzi di cui necessitiamo. Ovviamente lavorare con persone che conosciamo bene (alcuni fin dall’infanzia) permette riscontri immediati e un rapporto schietto non basato sul tacito assenso che spesso regna nella grosse produzioni. Di sicuro ciò che ci accomuna è una grande passione per raccontare storie e chi ha collaborato con noi lo sa bene.

Parlami con precisione del cast…

Per quanto riguarda il cast il discorso è lievemente diverso: la quasi totalità del cast, fatta eccezione per Cecilia Dazzi, è di Arezzo o orbita attorno alla città (vedi la presenza Andrea Chimenti), perché questa è stata la nostra base operativa e lo scarso budget (io ho venduto una moto per finanziare il cortometraggio) non avrebbe permesso di ospitare altri attori da fuori.

Con questo non vogliamo assolutamente dire che ci siamo dovuti accontentare, anzi, abbiamo cercato il più possibile nella nostra città, scovando attori meravigliosi, come la protagonista Francesca Mattesini, incontrata allo Spazio Seme… Questo è quello che in America verrebbe definito forse LUCKY ACCIDENT: ci tengo infatti a precisare che i complimenti che sono arrivati da Hollywood riguardano tre aspetti principali, uno di questi è proprio il livello della recitazione, oltre al design e la storia, che è a dettaglio di molti “different… in the good way!”.

La prima del corto è stata ad Hollywood il 15 di agosto, a quando la prima ad Arezzo?

La prima internazionale del corto è  avvenuta ad Hollywood nel famoso Chinese Theatre. Per presentare pubblicamente il corto nella nostra città dovremo aspettare la prima nazionale, che se tutto va come speriamo dovrebbe arrivare entro la fine di ottobre. Io e Gaia desidereremmo che la proiezione del corto avvenisse nel cinema che probabilmente ci ha trasmesso, nelle notti stellate di quando eravamo bambini, la passione per il cinema: il cinema Eden.

Vuoi fare dei particolari ringraziamenti?

A titolo personale vorrei ringraziare prima di tutti Chiara Baglioni che, non solo ha curato i titoli di coda ed anche i costumi assieme a Caterina e Giulia caporali e Antonella Chiari, ma di fatto mi ha permesso di completare il corto, sostenendomi incondizionatamente negli ultimi due anni che abbiamo passato assieme in Canada. Certamente i ringraziamenti sono da estendere a TUTTO il cast e la crew, in particolare a Francesca Mattesini, Andrea Chimenti e Cecilia Dazzi, che è stata non solo una fantastica collaboratrice, ma anche vera fonte d’ispirazione.
Inoltre i nostri aiuto regia (Simone Zacchi e Caterina Colombo) e lo zoccolo duro del gruppo (Gianni Randellini, Samuele Bertocci che, assistito da Gianluca Borgogni, ha realizzato le splendide scenografie). Grazie anche a Davide Banchetti, Gaetano Mastrocinque e anche a Drone Arezzo per le (come sempre) splendide riprese aeree.
Un doveroso ringraziamento infine a Opencom, che ci ha sostenuto dalla preproduzione fino alla distribuzione. Grazie anche OVVIAMENTE agli amici di we52100. Infine ai principali sponsor Estra e Coingas.
Ultimo, ma non meno importante, il grazie ad Astranet, che ci ha permesso di inviare on line il film ad Hollywood nei tempi richiesti.

In questo senso avete anche altri progetti in cantiere?

Il cortometraggio è  stato davvero ultimato da poco, quindi nessuno di noi ha già un nuovo progetto pronto da mostrare ad eventuali produttori, ma ci sono tre idee molto interessanti che sono già in fase di sviluppo e che riguardano un nuovo cortometraggio, un pilot per una serie TV… e, non ultimo, quel tanto anelato lungometraggio.

Stefano Duranti Poccetti

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