Al Teatro Vascello la terza edizione de Le Vie dei Festival. BORDELLO DI MARE CON CITTA’

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Al Teatro Vascello di Roma

Puntuale come un orologio svizzero, è scattata pure quest’anno la rassegna autunnale delle vie dei festival che avrà come tema fondamentale l’attenzione alla drammaturgia contemporanea, la narrativa orale estrapolata da scrittori del secolo scorso e la connotazione del ricordo. In tutto si tratterà di 27 spettacoli di vario genere, tra cui 5 proposte per il teatro del sacro e tre serate di scansione poetica di testi letterari. Si è cominciato domenica con il lavoro che il grande drammaturgo napoletano Enzo Moscato, con toni aspri, forti e disperati per il profondo pessimismo legato ai costumi atavici della sua terra, compose in onore della prematura scomparsa dell’insigne autore Annibale Ruccello:” Bordello di mare con città”, in cui s’analizzano i risvolti della chiusura d’un ex bordello del regime dopo la legge Merlin del 1958 e la necessità delle signorine d’un tempo di riciclarsi in qualche modo nel sociale per sbarcare il lunario. Il testo, che illustra la geniale fecondità creativa sui problemi sociali del periodo della crisi economico- esistenziale ed un denso magma aggressivo lirico-immaginario con un’oralità energicamente dionisiaca.Il soggetto di Moscato è stato ripreso nello scorso autunno dal regista Carlo Cerciello,suo attento studioso,che ha già portato in scena: ”signori e signuri” e “scannasurici”dello stesso indimenticato concittadino per cui ha vinto il premio della critica nel 2015, che con il suo teatro: Elicantropo di Napoli ha riscosso un enorme successo,inaugurato nell’unica recita nel carcere femminile di Pozzuoli. Le protagoniste sono infatti donne spietate e senz’anima,differenti per età e carattere ma tutte segnate dall’esperienza postribolare.Nella prima parte, il vecchio appartamento nella “Neapolis” dei vicoli dei quartieri spagnoli vede Titina,più giovane e dispotica “ex intrattenitrice” convincere la più attempata Assunta, incarnata da una più spregiudicata Fulvia Carotenuto a sfruttare le sue presunte doti di popolana guaritrice per risanare il dissesto finanziario e rimborsare Madamina vestita dalla dinamica Cristina Donadio che alla fine assurgerà ad esecutrice della nemesi divina in questo gioco al massacro tra furie che diventerà in nome dell’odio e feroce vendetta femminile un nero e doloroso atto di pedofilia omicida aggravata da vincoli parentali trasgrediti per la passione sessuale istintiva come i tanti stupri a cui non sembra esservi rimedio. Moscato esaspera la situazione rendendo carnefice lo zio Cardinale di Betty, in cui Lello Serao,dal nome d’una vecchia famiglia nobiliare napoletana, definisce certa viziosa gerarchia ecclesiastica di oggi, che Papa Francesco ha detto di non poter mai graziare in nome della dignità trascendente delle vittime:egli che doveva riconoscere la santità del luogo per” i miracoli di Assunta”finirà per lacerarsi dalla pena cosciente dell’inferno ed impazzire. Il ruolo del giornalista investigatore del marcio sociale della sua metropoli con le piaghe purulenti metaforiche che ne distruggono l’aspetto culturale, come la bambina scaraventata giù dal palazzo Scampia dopo essere stata abusata; vede Lino Musella sostituire Moscato: la scenografia dell’interno è di Roberto Crea. Il programma che si può ricavare dal sito,terminerà il 22 ottobre al Tordinona con”abbiamo fatto trenta dei teatri uniti”.

Susanna Donatelli

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