I tradimenti coniugali e le fantasie sensuali di una coppia borghese in ”DOPPIO SOGNO”

Data:

Al Teatro dell’Arcobaleno di Roma, fino al 26 novembre 2017

L’inizio del XX secolo è stato caratterizzato dalla crisi dell’individuo di contro al futurismo tecnologico, per cui in quel periodo si sono avuti i più grandi drammaturghi moderni della letteratura umanistica: Pirandello, E. De Filippo, I. Svevo e Rosso di San Secondo. Insieme agli scrittori vi furono gli scienziati indagatori della psiche, in particolare nacque la psicanalisi per merito di S. Freud che nel 1909 codificò la scissione dell’uomo in conscio ed inconscio,”ego” ed “es”, ovvero Apollineo e Dionisiaco a cui poi Nietzche aggiunse il valore assoluto dell’individuo scardinando i limiti sociali e divenendo l’eroe con il ”super ego”. Da qui la parte nascosta degli impulsi, istinti e desideri che si rivelano attraverso il disegno ed il gioco nei bambini, mentre nelle persone maggiorenni con il sogno che si deve ricordare e decifrare al mattino pure senza lo psicanalista. A tale scienza si ricollega il romanziere A. SCHNITZLER con il suo testo giovanile ”doppio sogno”, seducente, lussurioso ed eroticamente frizzante disinibito in cui si fantastica sul menage coniugale ed i riti che ne seguono a rinverdirlo continuamente. Una coppia mondana formata da Albertin e Fredolin, dopo un ballo in maschera, si potrebbe dire con G. Verdi, si confessano le proprie aspirazioni e sospiri sessuali cullati, la gelosia, l’infedeltà ed i tradimenti adulteri, onirici o reali. Albertine poi s’addormenta e sogna che il marito uscendo nella notte, viva avventure galanti prima con una sedicenne infatuata di lui,poi incontra un suo vecchio amico che ha abbandonato la professione di medico per fare il musicista in feste sofisticate e che celano le singole identità per cui Fredolin affitta abito e maschera con cui s’abbandona tra le braccia di un’escort,che in seguito si suiciderà con una scioccante news, allorché rientrerà in albergo dovrà palesare la realtà alla moglie che l’ ha immaginata,in cui le due ragazze probabilmente coincidono; perciò il matrimonio è sempre in bilico e non si sa quale futuro l’autore le riservi in questa sottile ludopatia di perversione ed onirismo peccaminoso.Freud si complimentò con l’amico SCHINITZLER così investigatore dei flussi psichici ed irrefrenabili dell’entità ilemorfica aristotelica,che il cast empatico e sinergetico del lavoro rende bene con la regia di G. Leonetti. Lo spettacolo prosegue al TEATRO ARCOBALENO fino al 26/11 c. m.

Susanna Donatelli

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