James La Motta, un regista che ci esorta a combattere la violenza

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James La Motta è un attore, regista e sceneggiature, che tramite il suo lavoro cerca di mettere in primo piano le problematiche della nostra società. Una che gli sta molto a cuore è quella che riguarda la violenza sui più deboli…

 Ciao James, come ti presenteresti brevemente ai nostri lettori?

Sono James La Motta, attore, regista e sceneggiatore figlio di Napoli che da anni si divide tra teatro, cinema e scrittura. Negli ultimi anni, oltre a curare regie teatrali, mi sono affacciato al mondo del cinema dietro la macchina da presa. Quest’anno con la mia “prima attrice” Anna Soares de Oliveira abbiamo dato vita ad un nuovo progetto video dal titolo “Abused child”, tratto da un mio monologo teatrale chiamato “Abusata”. Questo corto nasce con l’intento di esortare la denuncia contro le violenze di genere subite da tutte le donne e bambine/bambini, rappresentati dalla protagonista della storia del nostro corto, che sin da bambina, purtroppo, è stata vittima di violenza ed abusi da parte “dell’uomo nero” inteso come il carnefice.

Il corto è girato nella fantastica Matera nel contest Cinemadamare e infine scelto per essere proiettato al Festival Del Cinema di Venezia fuori concorso.

James_La_Motta_Corriere_Dello_SpettacoloL’argomento della violenza sulle donne è un argomento molto discusso in questo momento e per te è molto importante…

Per me è molto importante il tema della violenza sulle donne, perché da diversi anni mi occupo di teatro denuncia, scrivendo monologhi o sceneggiature i cui spettacoli sono portati in teatri per serali e nelle scuole per matinée proprio per esortare alla denuncia.

 E “Myself”? Che cos’è?

“Myself” è un’opera teatrale che esplora il racconto di due anime racchiuse in un unico io. Teatro delle loro emozioni, un limbo dove le due attrici si confronteranno in un duello a colpo di parole, trasmettendo allo spettatore emozioni quali: rabbia, paura, tristezza, tenerezza, malinconia, vuoto, solitudine ed inquietudine, ma sopratutto speranza per due vite abusate e violentate, chi per noia familiare, chi per seguire “l’altro”.

Ultimamente si è discusso molto sulla tematica delle attrici che hanno subito molestie da parte di produttori e registi. Che cosa pensi a riguardo? Quanto in questo c’è verità? Quanto invece c’è protagonismo?

Penso che bisogna stare molto attenti alla comunicazione, perché diventando un fenomeno di massa nel calderone vengono sempre penalizzate le persone che non hanno modo da denunciare realmente, ossia, se alcune attrici hanno veramente subito violenza, diventando un mezzo pubblicitario da parte di altre, queste ultime saranno penalizzate.

La mia personale idea a riguardo è che non credo che ci siano tanti fenomeni di violenza quanti i mass media ne stanno trasmettendo. Non penso che ci sia protagonismo ma semplicemente ingigantimento del fenomeno.

 Progetti futuri?

Progetti futuri: “Myself” avrà una sua prima internazionale a Londra in lingua inglese con due attrici locali, mi vestirò nuovamente nel ruolo di regista per questo progetto.

Stefano Duranti Poccetti

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