REGIA: Clint Eastwood ;ATTORI: Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone, Jenna Fischer, Judy Greer, Ray Corasani, Shaaheen Karabi, William Jennings, Thomas Lennon, Jaleel White, Tony Hale, Sinqua Walls, P. J. Byrne, Helene Cardona; SCENEGGIATURA: Dorothy Blyskal; FOTOGRAFIA: Tom Stern; PRODUZIONE: Malpaso Productions, Village Roadshow Pictures, Warner Bros; DISTRIBUZIONE: Warner Bros; GENERE: Drammatico; PAESE: USA ;DATA USCITA: 08 febbraio 2018 ; DURATA : 94′
Clint Eastwood ha realizzato in pratica un documentario relativo alla vera vicenda accaduta il 21 agosto del 2015 alle ore 15:17 sul treno Thalys 9364 diretto a Parigi, coinvolto in un pericolosissimo attacco terroristico sventato con grande professionalità e coraggio da tre giovani amici californiani in gita di piacere in Europa. Un film preciso nell’azione e caparbiamente profetico, tanto vero al punto che i tre protagonisti del fatto sono gli interpreti del film, come reali sono le scene parigine con Hollande che conferisce la Legion d’Onore ai tre ragazzi e quelle della sfilata d’onore durante il loro rientro negli States.
Ma il film non è classificabile come film d’azione anche e soprattutto perché il regista dedica la maggior parte del tempo alla minuziosa ricostruzione della vita di questi tre ragazzi americani fino dalla loro infanzia lasciando solo pochi minuti all’evento drammatico sul treno. In questo modo Clint Eastwood ha modo di documentarci l’attuale organizzazione scolastica americana, l’efficace struttura militare che aiuta a realizzare talvolta i sogni di alcuni giovani , ma anche e non so se in maniera critica, a mettere in evidenza la grande diffusione e passione degli americani per le armi.
Di certo gli elementi fondanti la vicenda risiedono nella profonda amicizia che lega da sempre questi tre giovani ( da notare due bianchi ed un nero) e la loro religiosità acquisita che in pratica, per il regista, hanno portato le vite di questi tre giovani ad un appuntamento quasi profetico del bene con il male su quel treno.
Insomma un film molto diverso dal consueto stile di Eastwood che denota ancora alla bella età di 87 anni la voglia di ricercare nuove forme espressive molto diverse dalle sequenze semplicemente spettacolari ma ricercando un realismo che descriva un’America conservatrice ma non certo razzista ed egoista. Offrendo così un valido supporto alla attuale politica presidenziale degli USA.
Mauro Guidi