Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Festival TS Danza 4.0. 20 febbraio 2018
Per un’unica sera è stato possibile ammirare Romeo e Giulietta su musiche di Sergej Prokof’ev, il balletto prodotto dal Teatro Nazionale di Maribor con le originali coreografie di Valentina Turcu recentemente insignita del prestigioso Premio Prešeren, il maggior riconoscimento sloveno per meriti artistici.
La collaborazione tra i due teatri stabili cittadini risulta ancora una volta efficace: grazie ad essa la proposta del Teatro Stabile Sloveno ha trovato la miglior collocazione possibile come parte integrante del Festival TS Danza nell’ampia sala del Rossetti, dotata di un palcoscenico di invidiabile ampiezza che ha esaltato di molto l’impressione di imponenza data dalle possenti colonne neoclassiche mobili: spostate dai ballerini stessi hanno creato di volta in volta spazi funzionali all’azione aprendosi e chiudendosi in diverse ambientazioni essenziali e poetiche, in crescendo nel finale in cui la catastrofe è evocata anche dalla loro caduta.
Molto curati anche i costumi, dai colori accesi nei toni del rosso e del blu per le due casate. Romeo (Anton Bogov) e Giulietta (Catarina De Meneses) vestono quasi sempre di bianco e il nero è affidato alla prima vittima: il gentile e scanzonato Mercuzio (Matjaž Marin), ucciso dall’iracondo Tebaldo (Sytze Jan Luske).
I giovani ed esperti ballerini che costituiscono il grande assieme del SNG Opera in Ballet Maribor, assieme ai bravissimi solisti, non si limitano a danzare; in qualche momento caricano infatti la già grande forza data dai movimenti e dalla mimica con urla o attraverso un eloquio muto, rendendo così ancora più intimo l’incontro tra Prokof’ev e Shakespeare.
Valentina Turcu riesce infatti a trarre al massimo la drammaticità insita nella musica del compositore russo con personali variazioni nell’ordine dei numeri per avvicinarla ancora di più alla tragedia originaria facendo così emergere dalla coreografia un vero e proprio caleidoscopio di sentimenti e situazioni: l’allegra freschezza e l’ingenuità dei protagonisti si scontra non soltanto con la rabbia e l’odio tra le rispettive famiglie, ma anche con l’ambiguità e la malizia di certi personaggi, con un’oscurità incombente su tutto nonostante l’apparenza di un’eterna festa che si volge fin troppo presto nel suo opposto. I duelli aprono la messinscena dopo una lunga “ouverture” a sipario calato e riappaiono al momento delle uccisioni incrociate. Ad esse seguirà un rapido e inesorabile precipitare verso il nulla.
La Valentina Turcu non si è limitata a dare ampio spazio all’alto livello degli interpreti del Corpo di Ballo del Teatro nazionale di Maribor, ensemble e solisti, ma ha arricchito ulteriormente lo spettacolo di numerose controscene poste su due livelli, dando voce anche così all’immensa ricchezza drammaturgica del testo shakespeariano. Gli eccessi della faida tra Capuleti e Montecchi da una parte e della giovane età di Giulietta e di Romeo dall’altra ci sono tutti, raffigurati in vario modo ed è anche questo a rendere così efficacemente saturo il tutto di suggestioni e di molteplici piani narrativi, raramente offerti da un balletto di questo genere, cosa molto gradita dal pubblico riunito dei due teatri promotori.
Paola Pini