Michela Resi, quando la musica è energia

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Conduce il format turistico “Eats&Travels” con il quale gira per l’Italia alla scoperta delle sue meraviglie culinarie. Per la testata giornalistica web Zenazone.it tratta le stesse rubriche concentrate alla Liguria: dal cibo, alle informazioni,  dai luoghi da visitare, agli animali, passando per la bellezza e il benessere in giro per la Regione. Ma Michela Resi è un’artista a tutto tondo, nata con la musica nel sangue, abituata a scatenarsi non appena vi sia un microfono e una folla in attesa di divertirsi. A 47 anni, mamma di due ragazzi di 16 e 12 anni, sprizza energia da ogni poro. “Ho una quantità di hobby che non mi basterebbero dieci vite per finire l’opera” scherza lei, ma sottacendo un filo di straordinaria verità. Infatti, è iscritta a un corso di swing, fa meditazione, sta per iscriversi a un corso di pranoterapia, si dedica all’ attività sportiva tre volte la settimana, scrive e legge tantissimo. Insomma, dietro un’apparenza che non passa inosservata, si cela voglia di fare e di sperimentare, passione per il suo lavoro, un’empatia contagiosa. Tutto è iniziato con la musica, un mondo che l’ha portata a vivere le luci della ribalta, le ha regalato notorietà, soddisfazioni, traguardi favolosi. Ma non solo. Il web e la tv hanno contribuito a renderla personaggio, a farla uscire dai confini della Liguria e farla conoscere agli italiani. In qualche modo, il Belpaese di cui è orgogliosamente reporter le ha restituito il favore.

Ripartiamo dalla musica: com’è iniziata questa avventura?

Ho respirato la musica fin da quando ero un fagiolo nella pancia della mamma. Il mio babbo suonava e ballava con la mamma. Mia sorella e mio fratello, entrambi più grandi di me hanno sempre ascoltato musica di tutti i generi e quando dico tutti… intendo tutti. Ho vissuto la mia adolescenza in un paesino di montagna, Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo e devo dire che quelli sono stati anni meravigliosi. C’era sempre qualcosa di artistico da fare. Si preparavano spettacoli, commedie, serate di ballo almeno quattro volte l’anno e noi ragazzi eravamo in prima linea. Quindi ci si cucivano costumi, si facevano costantemente prove. Neanche l’ estate era pausa perché avevamo uno spettacolo grandioso ad agosto per i villeggianti.

E questa musica nel dna pian piano ha iniziato a venir fuori.

Io avevo una passione sfrenata per la danza e mi allenavo costantemente. Il canto non mi interessava molto all’ epoca. Poi 26 anni fa morì mia mamma e fu in una di quelle sere in cui volevo morire anche io che le mie amiche mi presero di forza e mi portarono in un pub. Sul palco c’ era una di noi che aveva da pochissimo iniziato a fare piano bar. Era con un ragazzo. Lei mi chiamò sul palco a farle delle controvoci su brani di Stevie Wonder, George Michael, Billy Joel. Beh, a fine serata il gestore del locale mi chiese di presentarmi a fare serata con loro anche la sera successiva. Io risposi che quella non era la mia attività. E lui ribattè che lo sarebbe diventata. Accettai la sfida anche con il consenso degli altri. E così iniziò quella che poi sarebbe diventata la mia vita.

Dal piano bar, a nuove straordinarie avventure.

Facevo piano bar ma le mie conoscenze si stavano allargando. Mi piaceva molto viaggiare in Italia e per l’ Europa. Ero corista di studio per le ragazze di ‘Non è la Rai’, sono stata corista di Jenny B, ho fatto due tournée e tre album con Marco Masini, sempre come corista. Ho conosciuto e collaborato con tanti musicisti e sono stata veramente fortunata.  Ho condiviso il palco con Maurizio Bozzi, Riccardo Galardini che aveva dato vita al ‘N.e.o.s. Project’ e  mi aveva voluta come frontwoman, Filippo Martelli e la sua meravigliosa Oversea Orchestra, Stefano Cocco Cantini e tanti altri. Ma quello che ho più nel cuore è Silvano Grandi che mi ha fortemente voluta accanto nei festival di Jazz. Conoscevo poco e nulla del jazz e lui mi ha spronato a studiare l’ ascolto prima di tutto. La musica si sente, non si fa. Viene da sè farla quando la sai ascoltare. Mi ha insegnato l’ umiltà e la tenacia. Mi ha voluta anche nel suo album ‘The Sultans…Our favourite friends’.

Nel 2000 ti sposti a Genova…

E lì ho un po’ rallentato le collaborazioni per fare la mamma. Ho comunque sempre fatto serate con colleghi che sono diventati poi amici tra i quali Luca Borriello, Giorgio Primicerio, Andrea Maddalone e ho avuto la fortuna di registrare un album, ‘We three plus friends’  con l’ immenso Bobby Durham, il batterista di Frank Sinatra ed Ella Fitzgerald,  per il quale ho cantato due brani italiani riarrangiati da lui in chiave jazz.

Cos’è per te la musica?

La musica è la vita. Ogni suono è musica e nessuno può farne a meno. A me ha aiutato nei momenti peggiori della mia vita e ha celebrato i momenti migliori. Cantare è un’ altra cosa ancora. E’ un mezzo per manifestarsi, per esprimersi. Ma non deve essere fine a noi stessi sennò basterebbe cantare sotto la doccia, che trovo sempre il sistema più liberatorio dell’ essere umano. Quando sei davanti a un pubblico sei un messaggero, devi toccare i loro cuori, le loro emozioni ma se non fai uscire le tue il giochino non funziona. Ed è frustrante. Io amo portare a casa applausi e calore perché ho bisogno di sentirmi tutt’uno con le persone che sono ad ascoltarmi. Ai ragazzi che mi chiedono consigli, ammesso che possa darli, io dico sempre di fare le cose col cuore. Qualsiasi cosa ha bisogno del cuore, della motivazione, della passione, del sacro fuoco. E poi della disciplina. Tanta disciplina.

Non solo musica, ma anche…

Proprio due anni fa sono stata scelta per la parte del Folletto Ginella in UARGH, un film grottesco demenziale per la regia di Maria Lodovica Marini scritto da Nerio Bergesio, Maria Lodovica Marini e Andrea Zanzottera. Un cast di amici dove quella era la realtà e la finzione accadeva non appena si usciva dai luoghi dei filmati per ritrovarci a vestire gli abiti di tutti i giorni. Un’ esperienza forte e divertente allo stesso tempo.

Come vedi il mondo dello spettacolo?

So solo che ci sono veramente tanti talenti che non emergono e tanti altri che invece riescono a farsi conoscere. Ti posso dire quello che cerco io nel mondo dello spettacolo e sono sempre alla ricerca del cavallo che corra alla mia velocità. Lo spettacolo è una questione di gusti, di affinità, di incontri. La cosa importante è non scendere mai a compromessi che possano ledere la propria personalità perché se si decide di indossarne un’ altra per contratto alla fine poi si avrà una crisi d’ identità. La più grande libertà dell’essere umano è sicuramente il poter cambiare idea e non c’è niente di male  in questo ma una particolare attenzione va al non perdere di credibilità. Quello sarebbe un peccato.

Lontana dal palco, che donna sei?

Vivo costantemente sul palco della vita, non scendo mai. Sono esibizionista del mio animo, non nascondo le mie paure, i miei dubbi, i miei sbalzi d’ umore, la mia femminilità e la mia mascolinità. Sono una donna di classe ma anche una… cialtrona. Amo spostare gli equilibri a chi mi sta intorno perché la ricerca di se stessi non deve mai avere una fine e sono campionessa in questo. Nel quotidiano credo che una tuta d’inverno e una t-shirt e pantaloncini d’ estate completino il mio guardaroba. Sul palco no. Sono esagerata. Adoro brilli, paillettes, acconciature, gioielli, trucco pesantissimo. La scena è una cosa, amo mostrarmi, nel quotidiano più passo indifferente meglio mi sento.

A livello emozionale, cosa ti contraddistingue?

La mia sensibilità è complessa e sono emotivamente molto suscettibile specie quando si tratta di animali con i quali ho una profonda empatia. Ho un contatto molto forte con la natura e tutto quello che la riguarda. A casa ho una raccolta infinita di pietre, conchiglie, foglie, che mi ricordano qualcosa. Sono maniaca dei cuori, anche perché li ritengo messaggi angelici, quindi raccolgo o fotografo tutti i cuori che la natura mi mette di fronte.

Tu e i social: che rapporto hai?

Amore e odio. A volte credo di non poterne fare a meno poi per mesi elimino l’ account. Ho la pagina facebook Michela Resi che gestisco con Davide Romanini e un account personale al quale cambio nome spessissimo dove ci sono solo gli intimi. Ho un account Instagram col mio nome, sempre gestito insieme a Davide Romanini e uno personale ma aperto a tutti. Ci scrivo e mi piace condividere quando sono nella fase di amore.

I miei video turistici invece sono sul canale YouTube di Eats&Travels e ho aperto da pochissimo un canale YouTube con alcune cover live e qualche video musicale.

Tu e il futuro: cosa bolle in pentola?

C’è in progetto un altro film, sempre con la regia di Maria Lodovica Marini che stavolta mi vuole nel ruolo di protagonista. Le riprese inizieranno dopo l’ estate. Tra dieci anni mi vedo in palestra a combattere la menopausa in modo elegante. Se continuo ad essere così energica non nascondo che ancora qualche palco lo calcherei. Tra venti invece mi vedo in una bellissima fattoria, circondata da animali, possibilmente in toscana, con un grande camino, tante camere per gli ospiti e la possibilità di fare musica insieme davanti a un bel calice di rosso. Toscano ovviamente.

Luca Fina

 

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Sito Ufficiale: www.michelaresi.net

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