Le “Cronache del bambino anatra” portano a teatro le speciali incongruenze della dislessia

Data:

 

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Bartoli. Dal 20 al 25 marzo 2018

Quando un problema, per troppo tempo tenuto nascosto, ha finalmente la visibilità che merita si può correre il rischio di passare all’eccesso opposto se le azioni che ne derivano non sono dettate dalla sincera volontà di portare sostegno e aiuto concreto in azioni realmente mirate a risolvere sul serio quel che è avvenuto per fare in modo che non si ripeta.

Intorno alla dislessia molto è stato fatto in termini di diffusione della conoscenza a tutti i livelli, attraverso la realizzazione di modelli educativi e di strategie atte a permettere un adeguato apprendimento, nel rispetto delle particolari caratteristiche di chi possiede un determinato funzionamento cognitivo individuabile facilmente, quando si considerino le visibili incongruenze rispetto a un modello atteso come opportunità piuttosto che come problemi.

Le “Cronache del bambino anatra” di Sonia Antinori, per la regia di Gigi Dall’Aglio, porta in scena con sensibilità e attenzione rare un tema di cui tanto si parla con cognizione di causa, ma purtroppo anche a sproposito, fonte di tanti importanti studi, ma anche soggetto a dubbie strumentalizzazioni.

Non si parla qui di un bambino di oggi, ma si seguono le vicende di Dario (Carla Manzon) nato nel 1960, un’epoca in cui tutto questo era del tutto sconosciuto. Al disagio sempre più profondo del protagonista che, sveglio, dotato di una potente curiosità e di una prodigiosa memoria, capace di fare fin da piccolo collegamenti originali, non riesce a comprendere la propria difficoltà nella decodifica delle lettere dell’alfabeto latino. La fantasia non gli manca e, a partire dalle mitiche “Fiabe sonore” o del  registratore “Gelosino” riesce a escogitare infinite manovre di evitamento per riuscire a nascondere il proprio “vergognoso segreto”, almeno per un po’. Verrà scoperto e da lì inizierà un vero e proprio calvario che porterà a conflitti sempre più aperti con gli insegnanti e soprattutto con la madre (Maria Ariis), che non riescono a comprendere. Per fortuna la sua grande testardaggine avrà la meglio e dopo tante difficoltà, come in una fiaba, giungerà il lieto fine. Ma nella realtà vera non è andata così per tutti.

Pordenone, 19/10/2016 - Teatro Comunale Giuseppe Verdi - Stagione 2016/2017 - CRONACHE DEL BAMBINO ANATRA - progetto Gli imPERFETTI - prima nazionale - di Sonia Antinori - regia di Gigi Dall’Aglio -con Maria Ariis, Carla Manzon - coproduzione Associazione Malte e Teatro Verdi Pordenone - Foto Luca A. d'Agostino/Phocus Agency © 2016
Pordenone, 19/10/2016 – Teatro Comunale Giuseppe Verdi – Stagione 2016/2017 – CRONACHE DEL BAMBINO ANATRA – progetto Gli imPERFETTI – prima nazionale – di Sonia Antinori – regia di Gigi Dall’Aglio -con Maria Ariis, Carla Manzon – coproduzione Associazione Malte e Teatro Verdi Pordenone – Foto Luca A. d’Agostino/Phocus Agency © 2016

Oggi, grazie ai passi avanti compiuti in nell’ambito delle difficoltà e dei disturbi specifici di apprendimento (DSA) si è aperta una sana discussione che ha portato ad estendere la ricerca a favore di un numero di allievi sempre maggiore e di superare così l’illusione della presenza di una “regola” cui sia necessario adeguarsi per essere “normali”. È stato così anche possibile iniziare ad accettare il fatto del tutto naturale che ognuno, dotato delle sue proprie e uniche specificità, è diverso da tutti gli altri, ampliando così di molto la prospettiva che, quando viene accolta e interiorizzata davvero, è capace di rendere la relazione di apprendimento fonte di interessanti stimoli e, cosa non trascurabile, molto più divertente per tutti.

Uno spettacolo ben fatto può molto più di tanti discorsi teorici; riesce a toccare il profondo di chi ascolta a volte forse anche meglio di una testimonianza che, seppure emotivamente forte, può essere percepita come caso a parte.

Attraverso la sua magia il teatro permette di conoscere senza essere didascalico, offendo un frammento di umanità, intesa come la comune condizione umana tanto cara ad Albert Camus, amplificando il caso particolare e al contempo trascendendolo per renderlo in qualche modo universale. Riesce in questo modo a parlare alle corde di una moltitudine, a far incontrare i vissuti di tante persone, elemento fondamentale e necessario nel trattare argomenti come questo.

Quando, per comunicare, ci si sintonizza sul canale emozionale, quel che si “riceve” si fissa lasciando tracce più stabili e dense nella memoria e si irradia con maggior ampiezza.

A teatro poi si ha la possibilità di accogliere non soltanto quel che arriva dal palcoscenico, ma si  percepisce anche quel che avviene in sala: il naso soffiato di uno spettatore tre file più indietro, il sospiro di quello seduto un po’ più vicino, i movimenti di chi ci sta attorno soprattutto quando la sala, come in questo caso, è di dimensioni più contenute.

Non possiamo sapere per quale motivo e a che livello chi sollecita la nostra attenzione al di qua del palcoscenico si trovi ad essere così coinvolto, ma è chiaro che in lui qualcosa di importante sta avvenendo condizionando, con il suo vissuto, anche noi.

Paola Pini

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Bartoli
Dal 20 al 25 marzo 2018
Cronache del bambino anatra
Di Sonia Antinori
Regia di Gigi Dall’Aglio
Con Maria Ariis e Carla Manzon
Scene di Ilaria Bomben e Enzo Samaritani
Costumi di Ilaria Bomben
Produzione A. Artisti Associati
Un progetto in collaborazione con il Teatro Verdi  di Pordenone e Ass. Malte

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