“Non importa”. Sofferenza ma anche rinascita nell’album di Federica Infante

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Qualche giorno fa, il 23 marzo, è uscito il nuovo album della cantautrice italiana, con precisione piacentina, che prende il titolo di Non importa. Esso è composto di otto brani (Cercasi inaspettatamente, Tell me, Non importa, When I’m back, Anche se, Occhi Lucidi, Respiro e Fede). Il soggetto tematico di questi pezzi è una donna, la quale ci canta la sofferenza con la quale a volte siamo costretti a vivere le nostra esistenza. Si parla dunque di amore, di vita, passando dai tormenti, ma trovando infine la forza di rialzarsi e di urlare così al mondo il proprio desiderio di ottimismo e di libertà. Portami con te/ perché è un inverno eterno senza te/ con il rimpianto costante per tutto quel/ che non ti ho detto e il mio specchio in un momento/ riflette il tuo sguardo attento/ e fiero mi commuove e sento/ che non importa, che non importa. Il primo singolo che era uscito il 9 di marzo è anche quello che dà il nome all’intera raccolta, che è, appunto, Non importa. Questo è il pezzo che dà origine a tutto, scritto in un momento molto difficile per l’artista, dopo l’avvenuta morte della madre, quando un largo momento di sconforto si era impossessato della Infante, che infine ha trovato la forza di ricominciare. Si tratta di quella forza presente in questo disco, in cui la cantautrice, anche pianista, ci lascia assaporare la sua profonda e incisiva voce.

Un disco allo stesso tempo lirico, cantautoriale, ma anche energico e graffiante, dove Federica Infante, autrice della musica, dei testi, nonché interprete degli stessi, riesce a toccarci le più sensibili corde attraverso questi brani che parlano di sofferenza esistenziale, senza però mai dimenticare che da quella tristezza si può, si deve riemergere.

Stefano Duranti Poccetti

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