Loro 2 – Paolo Sorrentino e il “berlusconismo”

Data:

In uscita nelle sale il 10 maggio: Loro 2, il secondo capitolo del film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi (Toni Servillo)

Il titolo del film è una chiave di lettura: Loro e non Lui, ovvero, seppure è presente Berlusconi, non è lui il soggetto su cui si concentra Sorrentino, piuttosto  viene raffigurato quel periodo storico in cui il suo stile di vita è influente. Il punto di vista è sulle persone che gli orbitano intorno, dal piccolo cittadino, ai politici.

Viene raccontata l’ambizione italiana del sogno americano: la possibilità di cambiare la propria posizione con delle capacità imprenditoriale, legate però alla corruzione. Il gioco del potere è corrotto, si regge su favori, su scambi, dove resta solo un’illusione. Quella di migliorarsi, perché il potere continua a restare nelle stesse mani e chi vuole acquisirlo ne diventa una pedina, resta un subordinato: meschino, povero di valori, succube e irrisolto.

In Loro 1 viene lasciato largo spazio a Gianpaolo Tarantini (Riccardo Scamarcio), le ragazze immagine/prostitute e ai politici come l’ex ministro Santino Recchia (Fabrizio Bentivoglio). Solo alla fine compare “Lui”, nella villa sarda, in una cornice privata con la sua Veronica e la loro crisi coniugale.

Loro 2 riparte proprio da loro, in un rapporto logorato, in cui Silvio cerca di recuperare una stima e un affetto ormai perduto. Un ritratto dell’intimità di questo uomo, che nonostante abbia tutto resta solo, ma non si arrende. Prova a riconquistare Veronica e a riprendere le redini della politica.

Nato come venditore porta a porta e agente immobiliare è diventato venditore di sogni, continuando a bluffare per alimentare un ego vanitoso e autoreferenziale.

https://www.youtube.com/watch?v=vzs5-MDjG_k

Lo dimostra la scena in cui Silvio chiama (componendo un numero casuale) una casalinga per convincerla a comprare un appartamento, sfoderando ogni capacità persuasoria per alimentarsi della forza del successo.

Per non parlare della scena d’apertura di Loro 2, in cui sono Silvio e Ennio Doris (interpretato sempre da Servillo) a trattare l’argomento definendo “l’altruismo il più grande egoismo”, ossia illudere gli altri di fare qualcosa per loro mentre si compra il loro consenso.

Veronica (Elena Sofia Ricci) stessa gli rinfaccia di non essersi preso le proprie responsabilità con gli italiani, di aver fatto tutto per se stesso, e anche questo affetto tenero che dimostra verso di lei non è sincero, è piuttosto una mania del controllo. O forse il bisogno di avere a fianco qualcuno che lo conosca davvero.

Il personaggio è delineato, poco approfondito, sono piuttosto gli altri che lo definiscono in base a come si pongono con lui, a cosa cercano e come reagiscono alle sue parole e scelte. Veronica gli dice “Non ti riveli mai con me, sei una lunga messa in scena”.

L’enigma della persona fisica rimane nella costruzione del carattere cinematografico, l’intento non è approfondire chi sia davvero, ma ritrarlo nella complessità. Sorrentino non lo giudica, né lo smaschera né lo comprende. Prende solamente atto del suo potere, della sua capacità di tenere tra le mani politica, calcio, televisione, imprese e rimanere impenetrabile.

La sua rete di contatti è un labirinto in cui si destreggia Spagnoli, il cui compito è creare “muri tra le persone” perché gli appartenenti a un ambiente non devono incontrare gli altri.

La moglie stessa appare una tra queste persone che ha un ruolo unico, ma sempre un ruolo, non è complice, né antagonista, è chiusa all’interno di una casella: il privato.

Da Sorrentino ci saremmo aspettati più audacia, questo film lo ha realizzato con la mano sinistra, ci ha mostrato ciò che già conoscevamo, ci ha confermato i nostri pensieri nella sua straordinaria arte cinematografica.

Berlusconi è un uomo che sente di poter ancora lottare perché non accetta di invecchiare.

Fermo nelle situazioni stabili, non vuole guardare il passato e piuttosto cerca di fermare il mutamento. Un emblema dell’uomo moderno così semplificato. Paolo Sorrentino si sofferma sul lato umano, essenziale, ciò che lo rende “uno di noi”, ma lui è sempre lui e noi siamo loro.

Resta il marchio d’autore nelle allegorie visive tra il reale e il mondo delle idee. Qui purtroppo le metafore degli animali o della donna tra i cani resistono a un piano materiale, non si innalzano, non aprono porte della comprensione, ma semplicemente confermano.

Loro si apre al grande pubblico, cerca la vicinanza. Potrebbe essere il tassello per un nuovo cammino cinematografico, che, purtroppo, non regge il confronto con Il Divo o con The Young Pope. Dopotutto qui si tratta di un personaggio vivo, esistente, che ha ancora delle carte da giocare e per questo non può essere definito, chiuso, compreso. Non potendo raccontare chi è, si sceglie di dire chi è stato in un determinato momento e dal particolare si vuole evincere chi sia in profondità. Un venditore appunto, un uomo che non si arrende, che combatte anche la natura e si attacca alla vita con tutta la sua forza.

Il fatto è però che anche non aspettandosi un verdetto o una premonizione, quello che poteva esserci è un approfondimento sincero e profondo dei dettagli. Se il punto focale era la vita privata, ci aspettavamo di vedere debolezze, drammi e fragilità del personaggio che rimane imperscrutabile alla macchina da presa. Potrebbe essere una metafora di significante o una giustificazione per non andare oltre.

Federica Guzzon

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati

“ErosAntEros” e il debutto a Milano

ErosAntEros è nata nel 2010 dal connubio artistico tra...

Il noto Produttore e artista Cristian Faro porta in alto la bravissima Artista Angela...

  La bravissima artista Angela Nasprato, prodotta dal noto manager,...

Clinica per psicopatici su satellite in “Salveremo il mondo” con la Carrozzeria Orfeo

  L’analisi dei costumi e delle sperequazioni  sociali è importante...

Erica, una ragazza fra danza, fotografia e… grandi sogni

È iniziato tutto per caso: un po’ per curiosità,...