“Tutte a casa”. Donne alla riscossa

Data:

Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 17 giugno 2018

IL bellissimo spazio artistico-culturale chiude la sua stagione con una pregevole operazione celebrativa dalla doppia tematica contenuta nella commedia preindustriale e lirico patriottica: “Tutte a casa” di Giuseppe Badalucco e Franca De Angelis. Da una parte si vuole onorare il centenario della vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale con l’irredentismo di Trento e Trieste, pagato con il sangue di tanti martiri come N. Sauro, C. Battisti. Da allora celebrare l’ingegnoso spirito d’intraprendenza delle donne che,sulla spinta dell’ideologia socialista di A. Costa e F. Turati, decisero d’uscire dal focolare domestico e prendere il posto dei mariti nelle fabbriche o nei servizi pubblici e nei trasporti, con il pensiero scandalizzato di chi voleva solo casa, letto e chiesa. D’altronde era già nato il movimento delle suffragette con la rivendicazione dei diritti sindacali e la tutela sul lavoro per l’incendio nella fabbrica Inglese del 1908, perciò non era strano se Margherita Colombo in Gallo si volesse sostituire al marito ingegnere fatto prigioniero dagli Austriaci per continuare la produzione d’autocarri per il trasporto di armi e munizioni per l’esercito. Ad interpretare questa figura risoluta e coraggiosa è Paola Gassman con il suo tocco di classe, umorismo e stile raffinato, che per le prime decisioni si affida a Liliana, la segretaria del marito ed usa maniere dure per farsi rispettare,con le sue dipendenti che hanno in comunarda incarnata dalla grintosa effervescenza di Paola Tiziana Cruciani la loro agit prop o leader sindacali che si batte per l’ottenimento della parità di salari con i maschi ed il riconoscimento del cottimo. Margherita dovrà respingere l’insidie di un imprenditore rivale che con losche e subdole manovre, perfidi raggiri della fresca e sensuale Giacomina da parte del proprio amministratore delegato, vorrebbe portarle via l’azienda. Tuttavia questa sistematica politica svalutativa dell’impresa non fa che responsabilizzare l‘operaio, far nascere in loro lo spirito di corpo e la coscienza collettiva, solidarizzando con Margherita,che, di fronte a tanto amore,non potrà che dimostrare comprensione e venire a patti con il suo personale,tra cui la povera e pudica Teresa che con cinque figli piccoli sarebbe altrimenti costretta a rinunciare al lavoro. La neo imprenditrice recederà dal licenziamento di comunarda aprirà un asilo nido nella fabbrica, come oggi nei Ministeri nonché concederà un salario uguale a quello maschile, mentre arriva la gioiosa notizia della fine del conflitto con la battaglia di Vittorio Veneto e la pace di Villa Giusti il 4/11/18. Ma, come sempre, c’è chi gioirà per il ritorno dei propri cari, il ristabilirsi del naturale ordine sociale; comunque le donne ormai anziane si rincontreranno all’avvento della Seconda Guerra Mondiale provocata dal nazifascismo. Nel cast sinergico si distinguono Mirella Mazzeranghi nei panni di Liliana la preziosa segretaria ed affidabile consigliera, Claudia Campagnola e Giulia Rupi nella parte delle giovani e dinamiche apprendiste.La regia psicologica e sociale con la ricostruzione delle schermaglie del’epoca è di Vanessa Gasbarri che s’avvale della scenografia di Francesco Ghisu. Lo spettacolo sarà programmato al Teatro Manzoni fino a domenica 17/06.

Susanna Donatelli

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