La casa nera

Data:

(The people under the stairs)
USA  1991  97′  COLORE
REGIA: WES CRAVEN
INTERPRETI: BRANDON ADAMS, EVERETT McGILL, WENDY ROBIE
VERSIONE DVD: SI’, edizione UNIVERSAL

Per racimolare i soldi necessari a evitare lo sfratto e a curare la mamma ammalata, il tredicenne nero Dexter, ribattezzato “Grullo” dalla sorella maggiore, accetta di affiancare due scalcinati ladruncoli in un tentativo di rapina ai danni proprio dei suoi padroni di casa: una coppia di ricchi bianchi che, oltre a essere razzisti, si dilettano in rapimenti di ragazzini, omicidi, torture e cannibalismo. Rimasto solo nella casa (i compagni… hanno avuto qualche imprevisto), che scopre essere una sorta di fortezza inespugnabile piena di trappole e cunicoli, Grullo trova un aiuto insperato in Alice, figlia adottiva della coppia di sadici maniaci nonché loro vittima privilegiata (basti vedere come se la passano gli “ospiti” in cantina…).

Più che spaventare, in La casa nera il regista di Nightmare e della trilogia di Scream cerca di sperimentare e sorprendere con un’improbabile quanto divertente mistura tra orrore e umorismo macabro, infilandoci dentro pure un’ironica critica al razzismo bianco.

L’inizio della storia è alquanto depistante: Dexter e famiglia ripresi nella dura realtà quotidiana del ghetto, tra disagio e povertà, mentre a poche centinaia di metri di distanza i ricchi prosperano nei quartieri residenziali e pianificano la demolizione dei vecchi edifici fregandosene di lasciare la gente per strada. Sembra di assistere a un film “sociale”, ma l’illusione dura poco, giusto il tempo di entrare nella dimora dei ricchi palazzinari senza cuore che hanno programmato lo sgombero di Dexter e famiglia. E’ a questo punto che Wes Craven fa rientrare la vicenda nei binari horror che è lecito aspettarsi da lui anche se, come già anticipato, senza mai prendersi sul serio e smorzando i momenti più truculenti (e ce ne sono…) con l’arma dell’umorismo. La “casa nera”, al cui interno si ritrova prigioniero Grullo, diventa un vero e proprio personaggio del film, di cui costituisce la trovata migliore, una vera “genialata” (gran merito alle scenografie di Bryan Jones), con i suoi trabocchetti e passaggi segreti che la rendono un labirinto pieno di sorprese in grado di spiazzare, a volte, perfino i padroni di casa…

Craven qui sicuramente non al suo meglio, ma comunque autore di un’opera originale che costituisce un’intelligente e curiosa “variazione sul tema” in grado di divertire senza scadere nel ridicolo. Per questo, La casa nera merita senz’altro un’occasione.

Everett McGill e Wendy Robie si erano già precedentemente messi in evidenza interpretando i coniugi Hurley nel mitico I segreti di Twin Peaks.

Francesco Vignaroli

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