Un altro mistero da risolvere…

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Una città potrebbe avere momenti definiti “alti e bassi” purtroppo, poiché non sempre le cose vanno come dovrebbero. Prendiamo Torino (senza polemizzare) come esempio, durante i festeggiamenti delle Olimpiadi del 2006, ha ottenuto una visibilità eccellente ma difficile da mantenere, o forse chissà in quante altre occasioni la metropoli è stata in primo piano. La stima per la Città di Torino all’estero è sorprendente, per i monumenti, musei e gallerie, questo è un dato inconfutabile, a parte questo… è anche conosciuta non solo per il “Sacro lino” scampato per due volte al rogo, ma anche come <esoterica> giacché fa parte dei due famosi triangoli che legano i punti oscuri nell’Europa e nel Mondo. Vertice di forze occulte in conflitto tra bene e il male, perché è di questo che intendiamo occuparci in quest’articolo. Tempo addietro si è raccontato su una misteriosa sparizione di una fontana posizionata al centro di una piazza (vedi articolo su http://lonevolfilm.blogspot.com) a Chieri in provincia di Torino, certamente non fu opera occulta… bensì umana, un caso che nessuno intende parlare e affrontare.
Altro caso emblematico è quello del bassorilievo di Cristoforo Colombo collocato in piazza Castello a fianco della Prefettura, che ha subito “l’amputazione del suo famoso mignolo”, chiunque sia il detentore di quell’arto si pensa sia in grado di acquisire strani magici poteri. Di fatto, è stato sostituito con uno nuovo, penalizzando la scultura dell’artista! Per non parlare di quanto è accaduto su un fatto che lascia sgomento, oltre essere clamoroso o perlomeno singolare, si tratta del monumento di Piazza Statuto, bello da vedersi, imponente nel suo essere. Ripercorriamo a ritroso il tempo, quando si pensava a disporlo nel 1846 in una piazza che è una tra le quattro (in ordine temporale) più importanti del capoluogo piemontese. Ora il passante ferroviario è stato interrato e la suddetta ha ottenuto ampio respiro, lasciando la massima visibilità ai portici e opere d’arte come Palazzo Paravia e al suo mastodontico monumento – se poi la storia ci conferma che Piazza Statuto… fu costruita per errore… su questo non desideriamo fare alcun cenno…


Andando in progressione ci rendiamo conto di quanto Torino si è privata, ma prima una domanda: Perché questa piazza è considerata da molti un luogo nefasto? Per saperlo dobbiamo ritornare indietro, in tempi lontani, quando si chiamava Porta Segusina, l’odierna Porta Susa. In quel punto terminava il presidio romano, quasi di fronte iniziava la via che conduceva in Gallia (l’odierno Corso Francia), quindi l’accampamento romano era posto a occidente, dove il sole tramonta… ma anche dove iniziano le oscure tenebre! Tanto per circoscrivere un perimetro urbano e ritornare in tempi recenti, durante gli scavi che consentirono di creare “il passaggio dei binari e la vecchia Stazione di Porta Susa” gli operai trovarono una necropoli con molti resti umani, semplicemente perché in questo luogo erano seppelliti non solo i defunti fuori dalle mura, ma anche i condannati a morte… poi francesi li spostarono al Rondò d’la Forca, ma questa è di nuovo un’altra storia.
Senza indugiare oltre, torniamo al nostro misterioso commento. Un temporale si abbatté violentemente su Torino, in particolare sul monumento che sovrasta Piazza Statuto, punto centrale del nostro oscuro e inspiegabile racconto. L’imponente scultura, una fontana voluta dal conte Marcello Panissera di Veglio, fu posata nel 1879 dedicando questo monumento al Traforo del Frejus, un ammasso di pietroni disposti a piramide, gli stessi presi dall’estrazione del tunnel scavato nella dura roccia. I pareri su questo monumento sepolcrale sono contrastanti, tuttavia si presume sia un’allegoria della vittoria della ragione, giacché sulla cima si eleva un Genio Alato, sul capo una stella a 5 punte, tra i pietroni figure dalla forza bruta, s’immagina siano dei Titani o la sofferenza degli uomini che hanno preso parte alla costruzione del traforo, eretto come memoriale alle persone che perirono durante lo scavo. Ed ecco l’ambiguità della versione esoterica, la figura alata tiene in mano una penna d’oca… simbolo del sapere, l’altra protesa a fermare quelle forze uscite da ogni dove, attribuendole un significato diverso paragonandolo all’ingresso di una “Porta Inferi”, il genio sia l’Angelo Nero o Lucifero, il prediletto, caduto in disgrazia ma detentore di sapienza inaccessibile all’uomo comune, assimilabile alla figura di Satana. Il suo volto guarda a est, verso via Garibaldi come sfida all’altro punto di forza di magia bianca trovandosi in Piazza Castello, precisamente tra i Dioscuri. Ci sarebbe da passare intere giornate alla ricerca della verità!


Torniamo a giorni più recenti, quelli di cinque anni fa, quando la pioggia torrenziale scendeva incessante da fare cadere la “Stella della Conoscenza” che ornava il capo del Genio Alato. Si tratta di una stella di bronzo a cinque punte (di cui una rivolta in basso, gli esoterici conoscono bene questo significato). Nella scuola pitagorica (la più antica e gloriosa di tutte le scuole), dove gli insegnamenti sono alla ricerca della luce, del fuoco di Prometeo, questo pentalfa è l’insieme del microcosmo e macrocosmo, simboli che rappresentano i cinque elementi metafisici (l’abbiamo visto durante l’esposizione della mostra dei gioielli di Gianfranco Ferré (vedi articolo sul nostro giornale), da molti considerato un sacro amuleto pagano e che simboleggia anche l’anticristo. Il mistero s’infittisce, giacché è sparito e nessuno sa dare spiegazioni! Su questo i media e i cittadini hanno incominciato a sollevare domande e telefonate, desiderano risposte concrete da parte della Soprintendenza e Palazzo Civico, ma come sempre anche questa volta tutto rimane nel silenzio! Per dare attendibilità o altre deduzioni logiche al nostro episodio, dovremmo spostarci nel giardinetto a lato della piazza, dove un obelisco con l’astrolabio alla sommità fornisce un tassello in più all’attenta persona se guarda in obliquo, dove ritroviamo Corso Francia. Se mai volessimo percorrerla, dopo circa undici chilometri di strada troveremo la ridente città di Rivoli, con il suo Castello (un tempo le due città, collegate con un magnifico trenino e poi soppresso). Al termine del tragitto, pronto ad attenderci troveremo un identico suo “gemello” di obelisco con astrolabio, posizionato diagonalmente rispetto alla planimetria a scacchiera di Torino, esattamente orientato in direzione degli equinozi. Non pensate che questa casualità sia alquanto singolare da sembrare le colonne in rame di Boaz e Yakin del tempio di Salomone, poste a occidente e che forse “obelisco e astrolabio” uniti, possano formare forze occulte superiori.
Una notizia di cronaca raccontata tra realtà e supposizione, frutto di tante dicerie vere o false, di una cosa si è certi: Se la Stella della Conoscenza tornerà al suo posto, non sarà quella originale… si è constatato con il mignolo di Cristoforo Colombo… troppo facile sostituire con pezzi nuovi… chiudendo un paragrafo lasciando in sospeso un altro mistero irrisolto, a cui nessuno potrà dare risposte!

Daniele Giordano

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