“Dracula”, poesia di Azelio Cantini

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Questa poesia di Azelio Cantini è stata scritta nel 1963, quando il poeta aveva 14 anni. Una lirica di certo simpatica, pungente e brillante…

DRACULA

Io sono Dracula,

nessuno in me si specula.

Mi vesto di nero/e sogno il cimitero!

Il mio letto è la bara/che di giorno mi separa

dalla morte buia!

Vivo in un castello,

bevo in un secchiello

il sangue genuino,

proveniente, dal villaggio qui vicino.

Tetro anch’esso, chissà per qual motivo!

Così dopo aver lasciati

i muri del castello e gli antenati,

m’incammino verso la metà,

per mordere qualche umana vita…discreta

e farla diventar vampira

con gli occhi rossi che il cielo mira

con ardente meraviglia!

Lassù nel tetro castellino

ti porta il tuo amico Draculino.

Su di un bicchiere da champagne

ti offre del sangue e poi… lasagne!

Infine, per farti meglio digerire,

ti mostra i suoi due canini e non c’è che dire

che meglio di quelli non ce ne son.

Povera fanciulla con il collo succhiellato

giaci sul pavimento di sangue inondato!

Nulla può far per te il tuo divincolare,

ormai sei morta, non ti puoi più alzare!

Solo nella notte fonda dalla bara ti leverai,

come vampira la mano di Dracula prenderai

e tutto ti parrà più dolce intorno!

Non sarai per Dracula l’unica vittima,

ma sognerei, senza speranza, d’esser quella legittima!!!

Azelio Cantini

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