Un ozioso disinteresse, un fantasioso incanto – Visita non guidata al magico mondo di Timmel

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Trieste, Civico Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna, Storie nell’Arte – percorsi teatrali tra vite di artisti

A volte accade che un artista “viva” soltanto nel momento in cui crea, attraversando il resto dell’esistenza in bilico tra il desiderio di essere accettato dalle altre persone e il rifiuto delle convenzioni che la comune convivenza obbliga. Due nature in lui convivono; ora prevale l’una, ora l’altra; capita pure che un instabile equilibrio si realizzi dandogli la possibilità di sperimentare, per un poco almeno, la serenità.

Adriano Giraldi ha dato voce con gran perizia all’immaginifico testo curato da Stefano Dongetti per raccontare il percorso terreno di Vito Timmel, nato Vittorio Thümmel, incatenando l’attenzione del numerosissimo pubblico presente in un’ampia sala del Museo Revoltella.

L’ulteriore tappa del progetto ideato da Laura Forcessini si snoda in un esuberante labirinto verbale dai colori vivi e dai contrasti accesi tra Vienna e Trieste, luogo di nascita, della prima infanzia e degli studi accademici più significativi il primo, d’elezione ma anche di internamento e morte il secondo.

Nell’appassionato monologo, le parole dell’artista passano incessantemente dalla prima alla terza persona singolare amplificandone la portata emotiva e poco a poco appaiono le figure che ne hanno condizionato il suo essere nel mondo, a partire da Gustav Klimt da cui Timmel “guarda, copia, impara e poi fa come pare a lui”, dando alle connotazioni fiabesche e magiche del Maestro ispiratore delle sfumature grottesche e ironiche. I ritratti, mai convenzionali, si mescolano con le grandi figure e i mascheroni dipinti per numerose sale teatrali; i paesaggi, sempre presenti, con la cartellonistica, le carte da gioco e i complementi d’arredo.

La vita per lui è un viaggio, un attraversamento che ognuno di noi, “muffa preistorica che ancora indisturbata regna” compie viaggiando sulle ruote “della culla, della carrozza e del carro funebre”.  Da certa critica è definito “nordico”, forse per quell’incanto non sempre benevolo che di quando in quando appare o forse per certe tele forti, surreali, risultato di esaltazioni quasi allucinate.

Lo spettacolo al Revoltella  è un flusso di coscienza che trae costante energia da interruzioni solo apparenti, costituite da brani tratti dal suo “Magico taccuino”, pubblicato anni dopo la sua morte da Anita Pittoni e il pubblico subisce l’incanto di una narrazione che coinvolge anche grazie alla costante commistione tra riflessioni estetiche e filosofiche da una parte e la rappresentazione vivida di una sempre più gravosa fatica di vivere, annegata nell’alcol e nella solitudine, in un ritrarsi progressivo e ineluttabile dal mondo.

Ad un certo punto nei paesaggi fino a quel momento deserti compare una figura, un Viandante senza volto, ritratto mentre si allontana.

Cessa l’esuberanza e l’estrosità. Lo stile si modifica ancora e sempre più frequenti sono i ricoveri presso la “Villa paganti” del Sanatorio neurologico triestino, cui seguirà l’internamento in un reparto dell’Ospedale Psichiatrico di San Giovanni.

Soggetto degli ultimi quadri e degli schizzi, donati come cartoline all’amico e collega Cesare Sofianopulo, sono i viaggi compiuti in sogno per le strade della città e anche più lontano per scomparire, alla fine, inghiottito nelle opere fantastiche a suo tempo create.

Paola Pini

Trieste, Civico Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna
Storie nell’Arte – percorsi teatrali tra vite di artisti
Progetto di Laura Forcessini
Un ozioso disinteresse, un fantasioso incanto – Visita non guidata al magico mondo di Timmel
19 luglio e 16 agosto 2018
ore 18.00
A cura di Stefano Dongetti
Con Adriano Giraldi
Foto di Gianni Peteani
Produzione/Organizzazione
Bonawentura/Teatro Miela
in collaborazione con Comune di Trieste
con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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