Inaugurata con un grande concerto la Stagione Sinfonica del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Data:

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi, 14 e 15 settembre 2018

La stagione sinfonica 2018 del Teatro Giuseppe Verdi di Trieste si è aperta in modo magnifico con la musica di Ludwig van Beethoven, espressa con intelligente sapienza dalla direzione del M° Pinchas Steinberg  e, nella prima parte della serata, esaltante sobrietà dal violinista Sergej Krylov.

Fin dall’incontro con la stampa, nel corso del quale era stato possibile dialogare informalmente con i due grandi artisti, è emersa la consapevolezza condivisa di quanto l’equilibrio umano e interpretativo tra direttore e solista sia importante per offrire al pubblico non soltanto un concerto ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma anche un’indimenticabile esperienza emozionale.

Foto di Fabio Parenzan

Tutto ciò si è poi realizzato sul palcoscenico grazie al necessario e valido contributo dell’intera Orchestra che ha seguito con trasporto la guida sciolta, naturale ed elegante di Pinchas Steinberg (anch’egli violinista), dotata di un gesto scarno e al contempo chiaro e preciso nel cogliere ogni dettaglio delle partiture. L’essere privi entrambi di qualsiasi espressione divistica, dotati piuttosto di una semplicità rara e totalmente immersi in una musica superiore a tutti noi, permeata di infinita trascendenza laica qual è quella proposta dal programma, si è esteso magicamente al pubblico arricchendone l’ascolto.

Nel “Concerto per violino e orchestra” Sergej Krylov ha dato prova di grandissima abilità non soltanto virtuosistica, rendendo al meglio la mirabile dolcezza dei pianissimi sostenuti con garbo dall’Orchestra che ha saputo farsi sfondo, indispensabile tappeto sonoro che ha dato così la possibilità di cogliere una sorta di terza dimensione resa ancor più evidente negli assolo del violino. Ci sono stati momenti in cui la partitura è risultata quasi scarnificata per quanto sia stata resa nella sua estrema essenzialità facendone emergere così tutta la mite potenza.

La magistrale presenza di Sergej Krylov, dopo lunghi ed entusiastici applausi si è conclusa con due bis da Bach e Paganini dotati di un livello virtuosistico inarrivabile.

Nell’interpretazione della “Quinta Sinfonia” Pinchas Steinberg ha saputo proporre un interessante dialogo tra il passato con il presente creando così un ideale ponte da attraversare per superare il fiume del Tempo, a partire da quello dell’esecuzione più concretamente percepibile e tramettendo così una sensazione di urgenza creata attraverso una leggerezza molto ben costruita, pacificando senza mai negare i numerosi contrasti fra dramma e sua sospensione e dando così vita a colori inaspettati nell’ascolto di un opera più che nota a chiunque abbia una pur minima conoscenza del repertorio sinfonico universale. L’ampiezza e la complessità dei discorsi sono state rese, pur senza strappi, passando rapidamente da lunghi pianissimi a sonorità più decise con una freschezza rara mostrando con chiarezza estrema quanto una musica eterna come questa sappia parlare a ognuno di noi. Perché è data ai grandi interpreti, coloro i quali sanno farsi piccoli di fronte all’immensità delle creazioni artistiche come queste, la capacità di trovare il modo per toccare attraverso la loro lettura le corde giuste che muovono quel che si cela nel profondo di ogni ascoltatore ed emozionarlo in modo permanente grazie al dono di chi è riuscito, nel breve tempo di un concerto, a togliergli il fiato.

Paola Pini

Foto di copertina Fabio Parenzan
Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi
14 e 15 settembre 2018
Primo Concerto Sinfonico
Direttore Pinchas Steinberg
Violino Sergej Krylov
Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Ludwig van Beethoven
Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61
Quinta Sinfonia in do minore op. 67
Foto di Fabio Parenzan

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