“Einstein & me”. La fisica GABRIELLA GREISON racconta con passione la vita ed il carattere della Serba M. MARIC, i suoi studi universitari e la delusione matrimoniale con A. EINSTEIN… per il compleanno della relatività

Data:

Alla Sala Umberto di Roma, il 23 settembre 2018

Quasi sempre in teatro i ”reading” ed i monologhi finiscono per annoiare e non entusiasmare in quanto non  prevedono drammaturgia scenica, azioni e scenografia,ma stavolta l’attrice GABRIELLA GREISON, bella ed avvenente con il suo rosso”charme”, c’ha sorpreso in positivo in quanto s’è immedesimata stupendamente nella Serba Mileva Maric e ce n’ha dato una travolgente interpretazione, ruotando visivamente intorno ad un ricurvo albero bianco di cartapesta che dominava il palcoscenico sul cui sfondo venivano poi proiettate in maniera multimediale le foto della sua vita e famiglia. Chi era costei, ignota ai più? Giovane ragazza intrigante e curiosa,grande ammiratrice delle materie scientifiche, in particolare la natura dei numeri e rispondendo alle domande dei docenti, conquistò corpo insegnante e compagni di corso,seducendo in particolare un ribelle ed irrequieto corsista come Einstein. A poco a poco il sentimento scoppiò ed insieme passeggiando per il lungolago, andando in montagna,facendo esperimenti nel laboratorio di fisica con Mileva che suggeriva i calcoli, ristorandosi al Caffè Metropol, arrivarono ad avere tre figli e formulare la teoria della relatività ristretta tenendo presente gli insegnamenti di Newton, Keplero e Maxwell. Lei era la quinta donna a cimentarsi in tale disciplina, trasposta con ardore dalla Greison che ha condotto ricerche nel Canton tedesco ed a Berlino, dimostrando vivo interesse, per poi subire lo smacco del tradimento dall’ingrato marito, che le preferì la cugina Elsa a Berlino dove Einstein prese la cattedra di Max Plant. Mileva, che si ispirava a madame Curie eroina del radio,con fiero cipiglio e grinta caratteriale strappò il decalogo che ALBERT le aveva prescritto per restare insieme,segno ai primi del novecento dell’emancipazione femminile. Einstein fu dunque aiutato dall’ing. Michele Besso nei suoi studi matematici e la povera Mileva rientrò nell’ombra, da cui la GREISON con una potente disquisizione e vena affabulatoria l’ha tratta con i suoi sogni, i progetti, l’ambizioni e le speranze miseramente naufragate. Dalla sua indagine emergevano come indizio pure i rapporti differenti con le rispettive famiglie: i nonni materni avevano accudito amorevolmente i nipoti durante gli impegni d’approfondimento scientifico dei coniugi, mentre la suocera maritale Pauline li salutava con superba freddezza. Insomma una serata di pregio e fascino che ha lasciato gli spettatori ad occhi aperti, sbalorditi per la prova e la puntigliosa elaborazione biografica, pure un libro voluminoso, di Gabriella-Mileva.

Susanna Donatelli

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