Paratissima, arte e moda nella splendida Torino

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L’apertura di Paratissima è tra gli appuntamenti più attesi dell’anno, anche la quattordicesima edizione è stata allestita nell’Ex Caserma Lamarmora di Via Asti in Torino. Come sempre lo scopo è di presentare artisti emergenti, quest’anno sono stati 357 i creativi contro i 536 del 2017, aumenta invece il numero dei progetti curati, 29 tra personali e collettive contro gli 8 dell’anno precedente esposti nelle stanze. L’edificio che ospita questa stupenda mostra è situato ai piedi della ridente collina cittadina, dove si percorre quei corridoi fantasmi in cui non esiste scenografia oltre a quella degli espositori, ma solo ricordi. Questa fu da prima caserma, poi ebbe un lungo e trucido trascorso durante l’ultimo periodo bellico, non ultimo un “ricovero momentaneo” per immigrati in attesa di verifica istituzionale, infine vi fu la riqualificazione del luogo, mettendo in opera il progetto illustrato ampiamente con disegni sotto il porticato centrale. Nei due piani fuori terra dell’edificio si potrà ammirare altre istallazioni artistiche, alcune valide altre meno. Quella di Jago Jacopo Cardillo di Frosinone non passa certo inosservata, il giovane scultore ha avuto la possibilità di realizzare il busto di Benedetto XVI ritratto dal vero “materializzando” Habemus Papam. L’opera non venne accettata dal Vaticano, in compenso ricevette la Medaglia Pontificia. L’ingegno dello scultore fu nel momento in cui Papa Ratzinger abdicò. Jago Jacopo (ri)prende il busto e lo (ri)modella spogliandolo dalla mantellina del Papa, riportandolo a una figura gracile e provato tanto da cambiargli il nome in Habemus Hominem. A parte questo, non mancano sfilate di moda presentate da Bootique visitabili nel settore I, dove il pubblico troverà dal vintage firmato alla selezionata bigiotteria di creazione artistica con pezzi unici di squisita fattura e pregio. Non poteva mancare la mostra fotografica di NO FOTO, dove restano confermate come le altre sezioni New Indipendent Curatorial Experience, Kids e quelle dedicate alle gallerie, all’artigiano e alla moda e al design. Variegato il programma di quest’anno, molti i servizi e iniziative che il pubblico troverà tra i lavori esposti adatti a tutte le fasce d’età. La musica proveniente dalla postazione centrale del cortile dell’ex caserma mescola suoni e vocii delle persone presenti. Da visitare è la cappella sconsacrata, un ensemble tra il “sacro e profano”, limiti che separano la percezione dall’apprendimento e l’emozione umana in certi casi dalle capacità artistiche attraverso dipinti, disegni o istallazioni che continua imperterrito il cammino del suo progetto.

Questa Paratissima, alla quattordicesima edizione, è sempre alla ricerca di spazi di superfici grandi, poiché nel corso degli anni si sta espandendo a macchia d’olio, costruendo ponti artistici già presenti a Napoli, Bologna e in Spagna, quasi a voler dimostrare la perfetta integrazione nel sistema cittadino, esempio concreto del potere rigenerativo dell’arte. Su questo punto ci sembra di sentire risuonare le parole d’inizio espresse da Lorenzo Germak (da lui ideata) in quel “metro quadro”dove come obiettivo vedeva il suo progetto a favore della città di Torino, sodalizio che si è unito nel tempo.

Daniele Giordano

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