“Morta zia la casa è mia”. Quattro giovani inetti e disoccupati ricercano spasmodicamente il tesoro della zia

Data:

Al Teatro de’ Servi di Roma, fino al 25 novembre 2018

Spesso le relazioni sentimentali nell’ambito familiare e parentale sono false e venate d’ipocrisia interessata, che perde la maschera solo al momento della morte del congiunto allorché si litiga e s’inveisce contro il defunto se questi non s’è ricordato di noi nel suo testamento. Di tale argomento reale e già ampiamente sviluppato sul grande schermo, torna ad occuparsi con spassoso umorismo e ludica risata Gianni QUINTO nella sua comica e satirica creazione teatrale: Morta zia la casa è mia, in cui quattro giovani, tre fratelli e la sorella, piangono sulla bara della zia Olga deceduta la sera prima, che con una surreale voce fuori campo dall’aldilà introduce la pièce, quasi per sentirsi ancora partecipe degli eventi ed esorcizzare la sua dipartita. Con un file rouge narrativo, che funge da flashback, si torna indietro e si guarda all’arrivo dei ragazzi nella casa della zia spirata la sera antecedente davanti alla televisione per un concerto di G. D’Alessio; il primo a giungere è Valerio senza lavoro e privo di soldi che deve ad ANTONIO mentre Flavio il più piccolo, da lui è partito il prestito tra loro, motivo di scontro ed è oggetto di derisione poiché costituzionalmente debole cadendo sempre a terra, se toccato sulla spalla sinistra.Giulia invece è una blogger, ossessionata dalla virtualità informatica e tutti vorrebbero incassare l’eredità per saldare i loro debiti e sistemarsi, anche se puntano pure al gratta e vinci per uscire dal precariato, rafforzando le loro speranze quando rinvengono un biglietto da caccia al tesoro della zia. Ella li ha allevati e cresciuti essendo andati i genitori come volontari benefattori in Africa, dove sono morti in un tragico agguato,lasciando un fulgido esempio etico, di cui i ragazzi faranno fulgido lume di vita nel momento in cui scopriranno d’essere stati giocati dalla zia Olga che ha riservato loro un tesoro morale e non economico, una perla di saggezza,curiosa è la macchietta in travesti delle amiche della zia; vecchie, ricurve, sorde, pettegole e sfrontate nel loro richiedere un lauto rinfresco nella visita di cordoglio; svelandosi i giovani le difficoltà esistenziali e riaccostandosi dopo tanta lontananza,decideranno di far fronte comune alle loro vitali problematiche e con un guizzo d’intelligenza apriranno un commerciale centro d’accoglienza in memoria della zia,cogestendolo. La direzione della commedia divertente, pur con attimi agrodolci, è affidata a Marco Simeoli che imprime all’ilarità un fondo di profonda psicologia sentimentale, che il sinergico cast composto da V.Monetti,D.Derogatis, M. Paniconi ed A. Tirocchi, fa vibrare fortemente nell’animo degli spettatori, mentre l’aiuto regia Maria Caso incarna la figura della badante rumena Gatinga che, muovendosi icasticamente sulle ginocchia,rivendica senza pietà e rimpianto per la padrona i suoi diritti allo stipendio ed agli arretrati. Si replica al teatro de’ SERVI fino al 25 novembre.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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