A Livorno in scena “QUEEN LEAR”, tragicommedia musicale en travesti ispirata a Re Lear di Shakespeare

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Lo spettacolo di Nina’s Drag Queens, che ha debuttato nelle scorse settimane in prima nazionale al Teatro Carcano di Milano, arriva mercoledì 6 febbraio, alle ore 21 al Teatro Goldoni di Livorno per la stagione di prosa.

“Queen Lear” è una tragicommedia musicale en travesti (si definisce ‘en travesti’ un personaggio che in un’opera teatrale viene interpretato da un attore di sesso opposto). ispirata a Re Lear di Shakespeare, diretta e interpretata dalle Nina’s Drag Queens, da un’idea di Francesco Micheli, scritta dalla drammaturga inglese Claire Dowie e musicata dal compositore italiano Enrico Melozzi.

Nel solco della tradizione shakespeariana, “Queen Lear” è uno spettacolo popolare e alto al tempo stesso, che prende forza dalle contaminazioni tra i generi: la musica classica dialoga con composizioni musicali originali, pop e elettroniche; i blank verse si trasformano in poesie, rap, melologhi e canzoni. La maschera eclettica ed eccessiva della drag queen, caratteristica della compagnia, è la chiave perfetta per una declinazione contemporanea del fool shakespeariano.

La storia è quella di Lea Rossi, emigrata durante gli anni ’70 nel Regno Unito, dove ha aperto un negozio di giocattoli, la cui insegna recita “Lea R.”. Il tempo è passato e per l’anziana signora è giunto il momento di chiudere l’attività. Alle prese con il decadimento fisico e la senilità, si scontra con le tre figlie e la fedele amica Kent, che cercano di prendersi cura di lei. La tragedia shakespeariana viene calata in una realtà contemporanea, dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, dove la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop. In questo mondo, come grandi squarci, si aprono le visioni epiche della vecchia “regina”.
“Queen lear” raccoglie temi importanti e scomodi del nostro tempo – la vecchiaia, l’integrazione, la malattia e la morte – uniti al racconto di un dramma familiare che riflette quello di una società disgregata, nella quale i padri lasciano in eredità ai figli un futuro più incerto e cupo di quello che hanno ricevuto.

Il team delle Nina’s Drag Queens (attori e regia) è composto da Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo ed Ulisse Romanò: artisti formati nelle migliori accademie teatrali italiane e straniere, lavorano spaziando dal teatro all’opera, dal cinema alla danza. Il gruppo nasce nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, da un’idea di Fabio Chiesa, e sviluppa la sua poetica in collaborazione con Francesco Micheli, avviando un percorso di ricerca che da quel momento sarà fortemente legato alla rilettura e riscoperta dei classici teatrali, coniugando teatro e arti performative intorno alla figura eclettica e irriverente della Drag Queen, personaggio multiforme, vera e propria maschera post-moderna.

Lo spettacolo, coprodotto da Aparte Soc. Coop. – Centro D’Arte Contemporanea Teatro Carcano – Teatro Metastasio di Prato, si avvale delle scene di Erika Natati, i costumi di Rosa Mariotti e le luci realizzate da Andrea Violato.
Biglietti disponibili al botteghino del Goldoni (0586 204290) martedì e giovedì ore 10-13, mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30-19.30.

Mauro Guidi

Foto Valentina Bianchi

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