Roma, Teatro Roma, dal 26 febbraio al 10 marzo 2019
Rosalia Porcaro torna sul palcoscenico, al Teatro Roma di Via Umbertide, dal 26 febbraio al 10 marzo 2019 con Core ‘ngrato, titolo mutuato dalla celebre canzone (1911) del calabrese Riccardo Cordiferro, emigrato a Napoli, e divenuta negli anni un classico della canzone partenopea interpretata dai più grandi cantanti nel mondo. I cuori indagati dalla brava Porcaro sono quelli di una madre e di una figlia, in un gioco di specchi riconoscibile da chiunque si trovi in una delle due condizioni. La vecchiaia da una parte, la vita che non va come vorremmo e che chiede spazio dall’altra. Una donna che vede il finale della corsa e l’altra che si affanna tra gli ostacoli della sua personale gara ad ostacoli. E’ il naturale corso dell’esistenza e Rosalia lo affronta col sarcasmo e la comicità che è da sempre la sua cifra stilistica, senza nascondere le note drammatiche inevitabili e di cui è capace interprete. Lo fa, quindi con le sue caratterizzazioni dei personaggi, surreali ma mica poi tanto, con una leggerezza che sotto la risata nasconde i graffi delle considerazioni che scaturiscono dai due diversi punti di osservazione.
Ho visto Rosalia Porcaro in diverse occasioni negli anni a teatro e mai mi ha lasciato indifferente. C’è il dolore di una figlia nel suo monologo (scritto insieme a Corrado Ardone) e tutta la tenerezza di chi ha visto, di chi sa. Nonostante una pessima gestione dell’audio nello spettacolo e alcune scelte registiche sinceramente opinabili, Core ‘ngrato conferma la sempre brillante e pungente verve comica e sarcastica di Rosalia, e ne svela il coraggio di mettere in scena lo smarrimento di chi vive certe situazioni sulla propria pelle. Del resto, come affermava il grande Carlo Giuffrè, la vera comicità nasce dalla “dolenza”, altrimenti sarebbero solo barzellette. Si replica fino al 10 marzo.
Paolo Leone
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