Pippo Rizzo, il futurista dello sport

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Pippo Rizzo (Corleone, 6 gennaio 1897 – Palermo, 5 marzo 1964) è stato sicuramente il più importante artista futurista siciliano e anche uno dei più interessanti artisti futuristi nel senso universale, anche se meno conosciuto rispetto ad altri. Partecipò alla Biennale di Venezia nel 1926 e fu l’organizzatore dell’Esposizione nazionale futurista di Palermo nel 1927.
Quello che mi preme focalizzare in questo articolo è la sua attenzione per lo sport, tematica peraltro cara ai futuristi, proprio perché gli permetteva di sviluppare la poetica della velocità e della forza, elementi a loro cari. Si ricorderanno le opere dedicate al calcio da parte di Carrà, Dottori o Boccioni, Rizzo invece non sembra porre attenzione al gioco più popolare d’Italia, preferendo le regate e la scherma.

Il suo stile riprende la scombinazione cubista e futurista, anche se le sue opere sono sempre attentamente studiate geometricamente. Esemplare in questo senso è “Schermidori” del 1929, dove lo spazio è perfettamente studiato tra triangoli e rettangoli e dove le armi dei combattenti formano una linea perfetta che attraversa orizzontalmente tutto il dipinto. Composte anche “Le regate”, dove, benché rimangano gli stessi stilemi, le atmosfere si caricano di una certa ambientazione visionaria, sognante, romantica, dove a volte troviamo le imbarcazioni in fila, altre i vogatori, mentre stanno dando la loro prova atletica di forza. Lasciando questi due sport, arriviamo a un altro dipinto emblematico: “Auto in corsa”, dove Rizzo riassume in modo straordinario una gara di formula 1 con le auto che lasciano dietro di loro la scia della loro celerità, contraddistinta da colori fantasia, questo in un paesaggio verde, dove si scorgono palazzi e dove la pista è circondata da palme. I colori dell’artista sono spesso e volentieri animati e festosi e in questo è sicuramente ispirato dalle cromie del suo caldo Sud. Ulteriore lavoro da ricordare in questo è ambito è “Ninfee”, perché quelle figure gialle sembrano proprio richiamare il volano del badminton, che s’incunea tra altre figure che paiono un puzzle dipinte in verde e blu.
Prima abbiamo detto che Rizzo non s’interessava molto al calcio, ma non è così in realtà, infatti lo stemma del Palermo Calcio fu eseguito proprio da lui nel 1929.
Pippo Rizzo è insomma un pittore da non sottovalutare, che a parte queste opere a carattere sportivo ha dato vita ad altri lavori di spiccato interesse, come quelle dedicate ai treni o ai Carabinieri. A me è piaciuto concentrarmi su questo binomio tra Arte e Sport e ho ravvisato in lui uno degli artisti visivi che più si è cimentato in questo senso.

Stefano Duranti Poccetti

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