Suggestivo e interlocutorio, “Alice”, il nuovo spettacolo di Moses Pendleton è accolto a Trieste da un pubblico entusiasta

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Dal 6 al 10 marzo 2019

Il magico sogno offerto da Moses Pendelton e i suoi Momix per raccontare “Alice” non si può definire propriamente poetico nel suo complesso.

È un mondo di certo onirico, ma appare soprattutto come frutto compiuto di costruzioni razionali, rendendo con efficacia il complesso sistema di giochi linguistici, spesso intraducibili, dei romanzi di Lewis Carroll e riproducendo così a livello coreografico la struttura labirintica ed episodica delle opere di un autore visionario che, oltre a essere scrittore di narrativa fu matematico, originale autore di testi di logica, fotografo e, di mestiere, insegnante.

Diviso in due atti preceduti, il primo dal ritratto fotografico di Carroll e il secondo dall’immagine di Alice Liddel da lui ritratta, i ballerini (in tutto sette, ma sembrano essere molti di più) danzano creando immagini che sollecitano la fantasia immaginativa del pubblico.

La risposta ottenuta alle numerose provocazioni visive e ritmiche, sostenute da brani musicali altrettanto vari, è entusiastica, causata da illusioni ed effetti ottici tali da far precipitare lo spettatore in abissi senza fine, in una vertigine apparentemente interminabile dalla quale si susseguono alcuni dei principali personaggi degli immaginifici testi originari scombinando le certezze di chi guarda.

Ecco che, ad esempio, la Regina di Cuori di “Alice nel Paese delle Meraviglie” si sdoppia: il duello danzato tra le nere Donne di Fiori e di Picche evoca in qualche modo quello in cui protagoniste sono le Signore Bianche e Rosse della scacchiera, presenti nel successivo “Attraverso lo specchio”.

Lieve e suggestivo è il Ragno Bianco, spumeggianti le quattro “Alice” che si contendono brillantemente la caduta nel pozzo, mentre il Bianconiglio appare e scompare in modo discontinuo, creando qualcosa che è poco più di un’idea di filo conduttore, perché quel che più domina è piuttosto un’architettura volutamente caotica e intricata dai colori e dagli sfondi, questi sì poetici e rarefatti, dotati di aperture invisibili che giocando con le proiezioni rivelano o fanno sparire i ballerini.

Attraverso la maestria delle coreografie di Moses Pendleton interpretate con rara perizia dai ballerini, Victor Dalì fa con garbo l’occhiolino a Lewis Carroll in una fitta rete di rimandi e citazioni ironiche e ispirate in cui ognuno può trovare il riferimento a lui più vicino.

Sono quadri di un’esposizione che sembra costituire, nel suo complesso e in qualche modo, una “Terra di Mezzo”, un luogo ideale di preparazione a qualcosa di più nuovo e sorprendente, un groviglio organizzato di suggestioni propedeutiche, un preludio visivo, dinamico e sonoro, susseguirsi spezzato di incanti e richiami.

Evoca l’idea di una riflessione creativa in evoluzione, un affrettarsi rallentato, del tutto opposto alla precipitosa fretta del Coniglio, ma funzionale al pari di essa all’epifania dei tanti strani personaggi che popolano il meraviglioso mondo di quest’Alice.

Forse siamo spettatori di un complesso sogno di Moses Pendleton, a sua volta sorto da quello dell’Alice creata da Lewis Carroll (o è piuttosto uno dei nostri, il più particolare, quello che pur sforzandoci non ricordiamo più al risveglio?)

Paola Pini

 

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Dal 6 al 10 marzo 2019
Momix “Alice”
Direttore artistico Moses Pendleton
Co-direttore Cynthia Quinn
Con Heather Conn, Gregory De Armond, Seah Hagan, Hannah Klinkman, Sean Langford, Jade Primicias, Colton Wall
Ideato e diretto da Moses Pendleton
Assistito da Anthony Bocconi, Beau Campbell, Jennifer Chicheportiche, Samantha Chiesa, Heather Conn, Gragory De Armond, Jonathan Eden, Matt Giordano, Seah Hagan, Hannah Klinkman, Sean Langford, heather Magee, Sarah Nachbauer, Jade Primicias, Rebecca rasmussen, Colton Wall e Jason Williams
Direttore di produzione e di scena Woodrow F. Dick III
Tecnici di produzione Giovanni Melis e Fabrizio Pezzotti
Disegno luci Michael Korsch
Collage musicale Andrew Hanson
Video design Woodrow F. Dick III
Design e realizzazioni e ragno Michael Curry
Costumi Phoebe Katzin
Tour italiano a cura di Duetto 2000

 

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