Luciano D’Addetta, musica che scorre nel sangue

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Colonne sonore dal sound mediterraneo e una passione infinita verso tutto ciò che è melodia musicale. Per Luciano D’Addetta, la musica è molto più che una passione. È compagna di vita prima ancora che lavoro, è possibilità di esprimersi prima ancora che composizione. Un connubio inscindibile che lo ha portato negli anni a realizzare colonne sonore per film, a far sognare gli spettatori senza per forza dover ricorrere a parole o immagini. Musiche che restano in mente, diventando ricordi da custodire. Nel suo curriculum di compositore, figurano pellicole, lungometraggi, documentari. “Ragazze copertina”, “Donne di marmo per uomini di latta”, “Guerra Bianca”, “La vendetta di Malice” “Rage Killers” La Stirpe di Caino, sono la giusta sintesi dei suoi lavori più importanti. Ma non è tutto. Proprio nelle scorse ore, è uscito il suo ultimo singolo dal titolo “La Ragazza di Sole”. Un brano da ascoltare, da vivere, in cui tuffarsi per immedesimarsi nelle emozioni che lo hanno originato. La sorpresa è un po’ dietro l’angolo. Un po’ come avvenuto nel 2016, quando il brano “Cuore” aveva raccontato la speranza di un mondo migliore.  In lui flamenco, pop e classica si fondono in un unicum che D’Addetta ha chiamato “ flammy music”. Chitarrista Siciliano – taorminese di lungo corso, da una vita sui palchi del rock nostrano,  48 anni portati come una rock star californiana, eccolo approdare ora in una nuova sfida che arriva dopo aver fatto incetta di premi a stelle e strisce (Venus Italian International film festival Las Vegas Nevada; Winner Crisff 2018-International short film festival-New york; official selection 2019-voce spettacolo film festival-Italia)

Riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dalla “flammy music”.

La flammy music è nata prima come stile chitarristico e poi orchestrale sempre flammy. È il mio modo di esprimermi e di raccontarmi, è lo stile che mi ha permesso di ottenere prestigiose vittorie in campo musicale negli States e di assumere un sound riconoscibile e distinguibile.

48 anni appena compiuti, pochi giorni fa è uscito il tuo ultimo disco.

Si intitola “La Ragazza di Sole”, un disco di stampo mediterraneo dove coniugo l’amore infinito per la musica e il mio desiderio di raccontare storie sempre nuove adattandole ai miei ritmi. Le mie sonorità interiori hanno trovato spazio in creazioni che mi auguro possano stupire ed emozionare.

La tua musica è anche il risultato di un lungo percorso artistico, professionale ed interiore.

Proprio così, in fin dei conti penso che la preparazione e l’esperienza siano i due elementi che fanno sempre e comunque la differenza. Nella mia carriera ho cominciato prima come strumentista con numerose collaborazioni nazionali ed internazionali, a seguire la passione per la musica che ho sempre avuto fin da bambino mi ha permesso di compiere il salto ed entrare nel ruolo di compositore, di chi scrive testi e musiche per condividerle con gli altri.

Quando scrivo per film rivedo il bambino che ero seduto in fondo alla sala che gustavo sino all’ultima scena,anche i titoli di coda,ricordo le facce spettacolari del film il bello il brutto ed il cattivo,del cinema e dell’orchestra fu amore a prima vista e a primo…..orecchio

Un modo per esprimere se stessi, ma non solo.

Penso  che la musica sia la forma di arte più elevata nella cultura: in essa è racchiuso il pensiero, l’animo dell’artista stesso. La musica suscita delle forti emozioni, puoi leggere attraverso di essa gli stati d’animo.

Tecniche, competenze, e studio costante fanno ancora la differenza sul risultato finale.

Ci sono tre pilastri essenziali per giungere ad un risultato finale importante. Parlo di melodia, armonia e ritmo: la musica si basa su questi elementi, non saperli gestire pregiudica il risultato finale.

Luca Fina

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