Un Trastevere in crisi di gioco e spento atleticamente si fa  travolgere in casa da un più quadrato e tecnicamente superiore Latte Dolce Sassari(0-3)

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Talora disputare gli incontri decisivi in casa con il calore del proprio pubblico non è detto che sia un vantaggio se si sottovalutano gli avversari e se non s’è al massimo della forma, provocando le rimostranze degli spettatori che s’aspettano una maiuscola e convincente prestazione a suggello della brillante stagione disputata per arrivare allo scenario finale. Si può dire che codesta valutazione s’adatti bene alla prova dell’undici rionale del presidente Betturri contro il complesso D’UDASSI, che meno perforato nel corso del campionato insieme al Lanusei, aveva già mostrato in penombra 15 giorni prima, sotto un forte temporale ed un vento imperioso, il suo valore collettivo, non arrendendosi fino alla fine e strappando il suo quattordicesimo pareggio stagionale, pur giocando sotto ritmo e controllando le sfuriate offensive d’un Trastevere già in fase calante come costruzione di gioco e velocità nelle manovre.Stavolta in uno splendido pomeriggio di sole,spuntato dopo la fine pioggerellina di poco prima della gara,non avendo più nulla da perdere e dovendo dare tutto il meglio della sua ricchezza tecnica per capovolgere le previsioni della vigilia ed andare a contendersi il posto d’onore nella finale ”playoff” contro la vincente di Lanusei-Cassino, il Latte Dolce ha preso il possesso del centrocampo. Ha messo psicologicamente in soggezione il Trastevere, che forse si pensava già in finale giocando con il favore del pubblico e potendo accontentarsi, dopo i supplementari, del pomeriggio per la migliore posizione in classifica. La partita ci ha ricordato quella con l’Avellino in cui i lupi verdi dell’Irpinia,vittoriosi nello spareggio senza storia con la squadra di Gardini a RIETI e nel derby meridionale con il Bari per la ”poole” scudetto con perentorio sacco di testa di De Venia, imposero la loro maggiore classe, brillante impostazione tattica e grintosa mobilità, con ferrea mentalità vincente e le menti che sono mancati all’intelaiatura di Mister Perrotti che nel campionato ha palesato una doppia faccia: tanto bella e briosa, vivace ed abbastanza sicura nella prima fase,mentre nel girone del ritorno è andata spegnendosi con il vantaggio di punti e la fiducia nei suoi uomini dilapidata progressimamente a partire dalla sconfitta di Lanusei, vendicata poi al ritorno. Ciò è stata l’unica affermazione contro le compagini isolane se si esclude il successo contro il castiadas retrocesso ottenuto in audio di torneo a tavolino. I SARDI sono state davvero bestie nere per i rionali, che hanno buttato via i punti contro di loro e le piccole nel ritorno per incredibili errori difensivi ed un calo di forma, appannamento tecnico,venuto via via manifestandosi. CAPITAN Sfanò nell’intervista del dopopartita ha concordato su ciò, riconoscendo gli sbagli del pacchetto arretrato, pur se ha un po’ imprecato alla mala sorte per gli episodi girati tutti in modo negativo. Tuttavia resta la domanda enigmatica di fondo: serviranno i playoff, o saranno solo platonici e dove giocherebbe in Sardegna la ripescata in C?

Giancarlo Lungarini

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