Al 53° Festival di Verezzi è il momento degli ambiti Premi. La sera del 5 agosto il riconoscimento per “Non si uccidono così anche i cavalli?” della scorsa stagione

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Savona – Fra gli eventi che fanno da corollario al 53° Festival teatrale di Borgio Verezzi ci sono anche due Premi: il premio Camera di Commercio Riviere di Liguria (che nasce nel 2010 dall’allora Camera di Commercio di Savona) e il premio della Fondazione Agostino De Mari.
Il primo viene attribuito allo spettacolo “che si sia maggiormente distinto, coniugando la qualità dell’allestimento e della recitazione al gradimento del pubblico”, e quindi, in pratica, a quel titolo che meglio abbia saputo catalizzare l’attenzione dei media su un territorio che vanta cultura e turismo. Per il 2018 la scelta è caduta su “Non si uccidono così anche i cavalli?”, dall’omonimo romanzo di Horace McCoy (da cui il film con Sidney Pollack). Ed ecco che questa sera, lunedì 5 agosto, in piazzetta Sant’Agostino, dove andrà in scena l’ultima replica de “I due gemelli… veneziani” nella riscrittura di Natalino Balasso, il regista Giancarlo Fares ritirerà il riconoscimento dal presidente dell’ente camerale, Luciano Pasquale.
Lo spettacolo, che ha visto la scorsa stagione Giuseppe Zeno calcare le scene, aveva concluso sotto una marea di applausi il 52° calendario affrontando, si legge nella motivazione del premio, “un tema di drammatica attualità come la superficialità e il cinismo dello show business”.
Il premio della Fondazione De Mari, tornato alla ribalta dopo alcuni anni di assenza la scorsa estate, è destinato invece al miglior attore/attrice non protagonista che si sia particolarmente distinto/a fra gli eventi in cartellone del Festival della stagione precedente. Oggi viene assegnato con una nuova modalità di votazione, sempre scelto dal pubblico ma tramite un sondaggio sui social. Per la 52ma Rassegna la scelta è caduta su Valentina Picello, che è stata Agnese ne “La scuola delle mogli” di Molière, regista Arturo Cirillo, con una “magistrale interpretazione”. Picello ha ricevuto il premio lo scorso sabato 3 agosto, dalle mani del consigliere delegato al teatro del Comune, Maddalena Pizzonia, sotto gli applausi in primis del presidente della Fondazione, Federico Delfino (nella foto di Luigi Cerati).
Si è bloccato invece al 48° riconoscimento il Premio Veretium per la prosa, attivo dal lontano 1971 grazie a una giuria di critici teatrali, e destinato ogni anno “all’attore o attrice di prosa che nell’ultima stagione si sia particolarmente distinto per impegno di testo e capacità d’interpretazione” (e che lo scorso anno, in via del tutto eccezionale, in deroga a quanto ci si poteva aspettare, era stato assegnato “alla memoria” di Luigi De Filippo, ultimo erede di una celebre dinastia di attori, più volte protagonista al Festival).
Ci auguriamo che, dopo un anno sabbatico, anche il Veretium possa ritornare a essere un evento di punta tra gli appuntamenti di piazzetta Sant’Agostino. Potrebbe essere un “regalo di compleanno” per il direttore artistico del Festival, Stefano Delfino, che in conferenza stampa così si era pronunciato scherzando sui tanti anni alla guida della manifestazione: “Quest’anno divento maggiorenne e ne compio 18”.
Questa sera, come già accennato, si attende l’ultima replica dei “Gemelli… veneziani” con Jurij Ferrini protagonista e regista. E poi, da giovedì 8 agosto a domenica 11, ancora una prima nazionale: “Se devi dire una bugia dilla grossa” di Ray Cooney, versione italiana di Iaia Fiastri, con Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Nini Salerno e Paola Barale, regia originale di Pietro Garinei.
Info: www.festivalverezzi.it, 019.610167.

Laura Sergi

Foto Luigi Cerati

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