Scrivere: un gesto che svela i misteri dell’anima

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Il compito della scrittura non termina col dipanarsi di parole che svelano fantasie, scrivere è di più che raccontare storie a lieto fine, o drammatici racconti che fanno raccapricciare la pelle, la penna non è in cerca di una mera soddisfazione egoica che si quieta con un punto e la parola “fine”. La parola non troverà mai una fine, avrà sempre nuove mani dove scorrere e altri cuori da cui attingere l’ispirazione.
Scrivere è gesto che svela i misteri dell’anima, è strumento di cura che da luce a quei segreti che custodiamo nel cuore per non correre il rischio di sentirci sbagliati, diversi o vulnerabili. Ogni parola è flessibile, si allunga, si sposta da sinistra a destra, si ferma e riparte, può essere cancellata e riscritta, si lascia a metà fino a trovare il pezzo mancante, evoca suoni differenti, cresce o diminuisce d’intensità, si può giustificare o centrare, ha elasticità e eco, apici e cadute. Ogni parola determina la successiva, percorre i sentieri del sé e si adagia nel foglio come il fiume nel mare.
La scrittura ci abilita a muoverci tra i meandri del nostro mondo interiore per scoprire il senso delle cose che si muovono intorno a noi, lei accoglie i significati che si nascondono tra le ferite del tempo e le lenisce con l’inchiostro fino a farle guarire. Scrivere ci aiuta a sciogliere quei nodi che a volte ci impediscono di muoverci con disinvoltura e fluidità. Lasciare cadere sul foglio quella preoccupazione, quell’emozione che si ripete, quel pensiero assillante, quel ricordo ridondante, quel dolore riposto, quella minaccia subita, quel segreto sofferto, quella perdita inattesa è nunzio di libertà dai fantasmi che silenti si nutrono della nostra energia. Ogni parola lasciata emergere senza giudizio sa dove collocarsi per prendersi cura di noi, la nostra unica azione è di farci condurre dalla penna che con grazia si muove a formare mandala di parole sacre dirette a ottenere l’aiuto divino.
Il compito della scrittura dunque non è solo dispensare parole che ci facciano viaggiare dentro mondi immaginari, ma è soprattutto quello di fare un vero e proprio viaggio di esplorazione che ci riporterà a vedere con uno sguardo sempre differente, la linea verticale della vita per realizzare nuovi significati, tesi a creare, attraverso una serie di congiunzioni perfette, la nostra poesia.

Fiorinda Pedone

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