Lucky Grandma: una nonnetta irriverente e un po’ scapestrata

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Lucky Grandma è un film brillante e ambizioso, che riesce a far dialogare il cinema americano con quello asiatico, sviscerando una commedia, che pur intrisa degli stereotipi classici di genere, mette in scena un eroina inedita ed empatica: una nona irriverente, superstiziosa, dedita al gioco e dipendente dalle sigarette, ma non solo. La scrittrice e regista Sasie Sealy (Fresh Off the Boat -TV Series; An American Girl Story: Ivy & Julie 1976 – A Happy Balance – TV Movie e diversi short film), infatti crea un personaggio non convenzionale, ricco di contraddizioni e certezze, che si anima nella quotidianità della newyorkese Chinatown, palcoscenico autentico dell’antinomia tra mito e marcio, dove la vulnerabilità delle classi deboli deve fare i conti giorno per giorno con i prepotenti di quartiere, dove chi ha lavorato duramente tutta la vita si ritrova nell’incapacità di essere indipendente, dove il nucleo famigliare sembra essere l’unico ammortizzatore sociale possibile. Al netto di questo ci troviamo di fronte ad un personaggio straordinariamente empatico e carismatico. Infatti, dalla prima scena lo spettatore è stregato dallo sguardo di quella inusuale nonnina attaccata alla sua sigaretta. Ed è quello sguardo ancora a trascinarlo con sé nella sua avventura. Che sia la sua anima scaramantica, la sua irriverente sfrontatezza dei suoi 80 anni, la sua voglia di vincere quella vita che le ha negato l’indipendenza o la leggerezza di mettere almeno per una volta se stessa davanti al suo destino. Grandma ci ricorda che la vita è imprevedibile e per questo vale la pena di coglierne i rischi perché quando la fortuna bussa alla porta non resta che accoglierla, accada quel che accada.

Katya Marletta

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