L’ATTIMO FUGGENTE. Il teatro rilancia il magnifico messaggio del film

Data:

Roma, Teatro Ghione, dall’8 al 20 ottobre 2019

La Welton Academy, i suoi studenti ed il professor Keating dell’emozionante, struggente, potente storia di Tom Schulman che trent’anni fa divenne il film diretto da Peter Weir segnando un’epoca, rivive sul palcoscenico del Teatro Ghione dall’8 ottobre. L’attimo fuggente (Dead Poets Society) è la scommessa non facile del regista Marco Iacomelli. Lo spettacolo, così come il film, è una bellissima storia sulla valenza della poesia, del libero pensiero, sul coraggio di osare, di cambiare prospettive rispetto a quelle imposte da un sistema, sociale – ambientale – familiare – istituzionale, che fin dalla nascita ci ghermisce soffocandoci inconsapevolmente. Il professor Keating, qui interpretato da Ettore Bassi, è l’elemento di rottura per quegli studenti modello, che assaporano la possibilità di essere padroni del proprio destino, un’eresia in un ambiente come quello del College, ma se vogliamo anche oggi, in un’epoca in cui altri sono i mezzi con cui imbrigliare i cervelli dei ragazzi. Il risultato non può che essere un rigurgito reazionario prepotente e drammatico. Nel film, nella sua versione teatrale, nella vita reale.

Il regista Iacomelli ha il talento e le idee per trasformare L’attimo fuggente in un toccante, elegante, incisivo spettacolo teatrale, scegliendo e istruendo il gruppo di sei ragazzi, bravissimi nel saper caratterizzare ognuno il proprio personaggio, e avvalendosi di grandi professionisti come Maria Carla Ricotti, scene e costumi, Valerio Tiberi al disegno luci e Donato Pepe alla fonica. La parte più difficile è proprio quella di Ettore Bassi, che deve, giocoforza, confrontarsi con un gigante inarrivabile come Robin Williams. Il teatro ha un altro linguaggio rispetto al cinema, è sempre salutare tenerlo a mente, anche oggi che lo spettatore è imbambolato dagli schermi  televisivi. Sarebbe ingeneroso per Bassi, come ho potuto sentire uscendo da teatro, metterlo a confronto con un tale mostro sacro. Ettore è nella parte, comunque, e non è colpa sua se l’unico precedente si chiama Robin. Non me ne voglia nessuno, ma la parte da leone la fanno i ragazzi, lietissima scoperta. Espressivi, convincenti, sono quel che devono essere: una ventata di freschezza. Precisi nei movimenti scenici, non facili, sono il braccio di una mente registica illuminata, che con solo 6 sedie sul palco, ricostruisce ogni ambiente, dall’aula alla mensa, dalla grotta dei Poeti Estinti al teatro in cui si esibisce il povero Neil Perry (Matteo Vignali) prima del drammatico epilogo. Il preside Nolan e il sig. Perry, papà di Neil, sono efficacemente interpretati da Mimmo Chianese e Marco Massari. Spettacolo da vedere soprattutto per i più giovani, quelli che non conoscono il film. Andate a teatro, emozionatevi insieme ai vostri coetanei sul palco, la bellezza di cui parla il prof. Keating – Bassi è anche questa. Scoprirla e condividerla, insieme agli altri. Davanti alla tv è molto più difficile. Carpe diem, cogliete l’attimo. Potrete farlo fino al 20 ottobre, qui a Roma.

Paolo Leone

STM Live presenta: L’attimo fuggente, di Tom Schulman. Con Ettore Bassi nel ruolo del prof. Keating. Regia di Marco Iacomelli.
Cast: John Keating – Ettore Bassi; Paul Nolan – Mimmo Chianese; Sig. Perry – Marco Massari; Neil Perry – Matteo Vignati; Todd Anderson – Alessio Ruzzante; Charlie Dalton – Matteo Napoletano; Knox Overstreet – Matteo Sangalli; Richard Cameron – Leonardo Larini; Steven Meeks – Edoardo Tagliaferri; Chris – Sara Giacci.
Regia associata: Costanza Filaroni; Scene e costumi: Maria Carla Ricotti; Disegno luci: Valerio Tiberi; Disegno Fonico: Donato Pepe; Produttore esecutivo: Davide Ienco.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Ghione nella persona di Maurizio Quattrini e quello della Compagnia nella persona di Nicoletta Strazzeri

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