“Modigliani il principe” di Angelo Longoni. Tormenti e talento di un Maestro

Data:

Una vita non può essere calcolata in base alla quantità degli anni che si vivono, perché quando si parla di personalità come Amedeo Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), ecco, comprendiamo palesemente che è la qualità quella che conta e che in pochi anni di vita è possibile fare anche il triplo di una persona che vive ottanta o novanta anni. Modigliani non ha perso tempo e nonostante la sua grave malattia (la tubercolosi) la bellezza dell’esistenza se l’è presa tutta, sempre combattendo contro i suoi demoni, i tormenti che l’hanno accompagnato anche nella sua vita bohémienne. Ha creato opere immortali con un segno che ancora oggi è pienamente riconoscibile e purtroppo anche molto copiato – il collo lungo, un’abilità da disegnatore che gli concedeva di creare capolavori con pochi tratti. Ha avuto molti amori, anche con donne conosciute, quali Kiki de Montparnasse, Anna Achmatova, Beatrice Hastings, Jeanne Hébuterne. Il suo percorso, che l’ha portato da Livorno a Parigi, gli ha permesso di conoscere alcuni tra i più grandi Maestri del Novecento come Braque, Apollinaire, Rivera, Cocteau, Picasso, inserendosi in un contesto stimolante quale era la capitale francese in quegli anni d’oro.
Tutto questo e molto altro è riportato nel libro “Modigliani il principe” di Angelo Longoni, pubblicato quest’anno dalla Giunti in una bellissima pubblicazione di cinquecentonovantacinque pagine con copertina rigida e suggestive illustrazioni. Si tratta di un volume che vuole essere un romanzo storico, dove la fantasia dell’Autore s’innesta con la sua fantasia artistica, fattore che rende ancora più godibile la vita di questo pittore, non meramente descritta in modo documentaristico, ma emotivo, ispirato, forte non solo della storia reale, ma anche dell’immaginazione.

Apro gli occhi e vedo le stesse cose di prima. Luci basse, rosse, lo stesso paravento. Intorno a me nessuno. Non so quanto tempo sia passato. Il dolore mi perfora la testa. Tutto è in lieve movimento. Ancora voci e musica in lontananza. Faccio fatica a ricordare. Non so come e perché io abbia vissuto quell’incubo di piacere e dolore. Sono solo e ho paura di sentirmi male. Cerco di alzarmi e mi accorgo di essere nudo ma con parte dei vestiti ancora addosso. La camicia aperta, i pantaloni calati, una scarpa infilata, l’altra a terra.

Come a entrare in simbiosi con le vicissitudini del protagonista, la scrittura di Longoni si fa pittorica e poetica, in grado di mostrarci le scene presentate in modo preciso e vivido, con tanti riferimenti ai colori degli ambienti e alle più variegate sfumature che riguardano atmosfere e oggetti. La punteggiatura è forte e il linguaggio secco e diretto, fattore che alimenta l’emozione nel lettore. Longoni dimostra di essersi ben documentato riguardo alla carriera e alla vita privata di Amedeo Modigliani, sapendo dare alla sua esperienza di studio una prospettiva personale, che dona al complesso autenticità e originalità.

Stefano Duranti Poccetti

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati