“Phantom”. Poesia di Massimo Triolo

Data:

Omaggio a The Phantom of the Paradise

 

Adesso che hai sul petto un rosso fiore

che non smette il fiorire,

l’atto finale è concluso…

strisci agonizzante ai piedi di Phoenix –

le hai dato tutto: anima e carne,

volto, voce e figura!

Gli ultimi ansiti si estinguono,

la smorfia sul tuo volto sfigurato si distende

fino a raccogliere una carezza

sul tuo morto sembiante.

Pelle, borchie e mantello,

una maschera

a nascondere il segno dell’artiglio del diavolo

sul volto pallente dalle labbra di nero disegnate.

Eri un ragazzo verecondo e impacciato,

con un ponderoso poema pop sotto braccio

alle soglie del Paradiso:

sognavi fama e stile glam,

tutto sembrava perfetto,

eri perfino innamorato…

Desideri attraversare il fuoco del sipario?

Ma il plagio sottrasse la tua appassionata opera,

un’astuzia pervertita ti tolse genio e identità.

Rimase solo un amore autistico

da nascondere sotto il mantello,

e allora: “Scrivi per lei,” – ti disse Swan,

rifinita, luciferina stella del pop: –

“scrivi per lei, ti darò ciò che serve”.

Avevi terrore degli specchi,

della tua stessa voce,

ora scabra, cavernosa, corrotta,

ma ti mettesti all’opera

a vantaggio del tuo aguzzino –

solo per lei.

Perché funzionasse hai dovuto far entrare

tutti i cattivi ragazzi ed i buoni ragazzi

che eri stato,

tutti i diavoli che ti insidiarono

e tutti gli angeli che, in qualche modo,

li avevano sconfitti…

Il tempo galoppava come un baio d’acciaio,

gli stimolanti martellavano le tempie –

volevi ignorare che il diavolo,

come ogni suo adepto,

dona con la destra per detrarre con la sinistra –,

non v’era tregua al tuo genio,

che aderì al lei come una benda bagnata.

Hai mai visto una creatura più bella?

Consacrale tutto.

E tutto le consacrasti.

Volevi la sua voce cavalcare le tue docili note,

le tue note sgorgate per lei

nella febbricitante veglia lisergica,

dalle tue ferite d’amore,

e avesti in cambio altro inganno.

Quanto può rovinarsi una creatura innocente,

quanto può votarsi al martirio?

Grida nel cieco ventre della notte scura,

cogli un fulmine al cielo elettrico,

lei ti tradisce senza neanche saperlo!

Cosa può esserti sottratto ancora?

Quella ragazza è già in bilico

sulle pertiche del successo,

ha ciò che aveva sognato

ma sembra così diversa

da quella che hai conosciuto –

una folla cannibale la applaude…

Attraversa il fuoco del sipario anche per te…

Ma la deificazione parla sempre di martirio:

così il sacrifico è pronto in punta di forchetta.

Lo show è al suo culmine stellare!

Omicidio in diretta, è deciso,

la folla impazzirà:

suggerà il momento come nettare.

Salvala e forse avrai indietro l’anima.

Salvala e forse, in qualche modo, ti salverai.

L’Angelo della morte

ti copre pietosamente le spalle con le proprie ali,

nel gesto compassionevole di chiuderle sulla tua fine…

Una carezza, prego, per questo ex bravo ragazzo.

 

Massimo Triolo

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