“Gli uomini d’oro”. Made in Italy riuscito

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“Gli uomini d’oro”: grandissima prova attoriale di Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi; Giampaolo Morelli e un inedito e sorprendente Fabio de Luigi … al grido di : << Fate più film italiani così! >>

Trama: Torino, 1996. Luigi, impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Quando il sogno si dissolve scopre di essere disposto a tutto, persino a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni, perché la svolta della vita è proprio lì, alle sue spalle e il confine fra l’impiegato modello e il criminale è veramente sottile. Cosa succederà sarà in realtà lo specchio reale della mente umana …

Finalmente un thriller, che ha in se anche i tratti del noir, con un atmosfera anni novanta da metropoli del Nord: il film è  diretto da Vincenzo Alfieri  e sorprende gli spettatori per il suo taglio decisamente internazionale e le inquadrature regalate.

Gli scontri tra protagonisti sono tutti aspri e a tratti furiosi e non c’è alcuna forma di ironia, anche con i due meridionali e il napoletano di Giampaolo morelli ,  i toni restano sempre tesi e seri I retroterra dei singoli sono drammaticamente compatti: da quello del disilluso playboy Luigi al pesante quadretto familiare di Alvise.  Tutto si collima alla nebbia delle terre torinesi, tutto è opaco, anche e  soprattutto i sentimenti, che in questo caso sono alla deriva.

Suddiviso in tre capitoli/punti di vista (Luigi, Alvise e infine il terzo complice, un uomo d’azione e di sostanza come il Lupo, un duro Edoardo Leo nell’apprezzabile sforzo di non romanizzarsi), Gli Uomini d’oro è materia fine e luccicante per la nostra industria cinematografica che vuole rilanciarsi oltre le risatone natalizie e oltre confine

Ci viene offerto un racconto senza sbavature, realistico quanto basta nel ricreare i novanta (le frange, le fronti alte, gli abiti, la disco, le canzoni che andavano per la maggiore),  e nulla è lasciato al caso, ogni particolare è trattato minuziosamente.

Di film alla Uomini d’oro datecene di più. Così il cinema tornerà a vivere.

Voto: 9/10

Marco Assante

Si ringrazia per la visione del film il cinema modernissimo di Napoli

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