L’arte e l’anima salveranno il mondo

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Cile.
Quello definito come il Paese più evoluto del Sudamerica è piombato da alcuni mesi in un nuovo periodo di profonda e pericolosa crisi.
Proteste antigovernative hanno portato a dure repressioni da parte della polizia, causando almeno 15 morti e centinaia di feriti.
Il Governo ha indetto il coprifuoco notturno, odiosa misura “di sicurezza” spesso utilizzata per sedare sommosse popolari.
Nessuna attività pubblica può essere fatta durante il coprifuoco,e Santiago del Cile,la capitale,città dall’aspetto e funzionalità quasi europea, è piombata nel terrore e nello sconforto, sensazioni dimenticate dalla caduta di Pinochet.
Ma l’arte e le speranze che essa porta con se,sono dietro l’angolo.
Nel silenzio più totale delle larghe strade della capitale, al buio della notte, da una finestra di un piano alto di un edificio la soprano Ayleen Jovita Romero con la sua potente voce intona “El derecho de vivir en paz”- Il diritto di vivere in pace -canzone scritta, tra l’altro, da un martire della dittatura Pinochet.
Terminata la breve, surreale, potente, commuovente, improvvisa e magnifica esibizione, da tutto il quartiere fino a quel momento apparentemente addormentato, si levano urla di giubilo.
È il giubilo dettato dal risveglio della speranza, dallo scuotimento dalla paura,dalla voglia di pensare che il peggio può passare e che un’emozione è sempre dietro l’angolo.
È il giubilo ed ennesima rivelazione che l’essere umano, con la sua potenzialmente sconfinata ricchezza interiore e l’artista con la sua irriverente capacità di tirare fuori la propria illuminazione costi quel che costi, possono sempre dare un segnale alle brutture, un richiamo all’abominio, un risveglio alle coscienze, un faro quando di luce non v’è traccia, una speranza quando ci si dimentica della sua esistenza.

Grazie Ayleen

ROViRO’

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