NON E’ VERO MA CI CREDO. Sopra le nuvole, il diritto alla felicità

Data:

Roma, Teatro della Cometa, dal 20 dicembre al 12 gennaio 2020

Le superstizioni sono nuvole minacciose, che offuscano la vista e la mente e opprimono la vita di chi sta intorno al commendator Gervasio Savastano. Arriva a Roma, al Teatro della Cometa dal 20 dicembre fino al 12 gennaio prossimo,  la celeberrima commedia di Peppino De Filippo, Non è vero ma ci credo, con Enzo De Caro nei panni dell’ossessionato commendatore. Leo Muscato, regista ed erede alla direzione artistica della Compagnia del compianto Luigi, riesce a dare un taglio più contemporaneo allo svolgimento di quelli che originariamente erano tre atti, snellendo notevolmente il susseguirsi delle scene, con cambi a vista, un ritmo incalzante e avvicinando ai giorni nostri l’azione, nello specifico agli anni 80. La storia è arcinota: l’imprenditore Gervasio Savastano è preda di ogni più assurda superstizione, ogni sua azione e decisione è figlia delle sue fisime. In ufficio vivono col terrore di dire una parola o compiere un gesto che sia considerato iettatorio, in casa la moglie e la figlia sono segregate per gli stessi motivi, tutti sono esasperati dai comportamenti di Gervasio. Alla figlia Carolina, innamorata di un ragazzo, viene proibito di frequentarlo perché, secondo i parametri paterni, è presagio di sventure. Addirittura, licenzia un suo impiegato perché convinto che la sua presenza porti iella. Tutto sembra cambiare quando, ad una selezione di lavoro, si presenta un giovane che, oltre a sembrare preparato e onesto, ha un pregio che non passa inosservato al commendatore: è gobbo, quindi porta fortuna! Tutto cambia, tutto adesso fila per il meglio, gli affari vanno a gonfie vele, fino al momento in cui il giovane gli comunica di volersi dimettere perché innamorato di sua figlia, che non lo considera proprio per il suo difetto fisico. Il panico si impossessa di Gervasio, ora il suo unico obiettivo sarà convincere la figlia a sposare il giovane. Ma sarà davvero come tutto sembra? La realtà, beffarda, lo costringerà a rivedere molte delle sue  convinzioni. Forse.

Il diritto alla felicità. E’questo il messaggio importante della commedia, ammantata di una struggente dolcezza, di una malinconia che, forse, è una mia personalissima sensazione di fronte alla semplice bellezza della grande tradizione napoletana. Enzo Decaro, insieme agli altri bravissimi nove attori, è perfetto interprete di questi sentimenti, con la sua umiltà e pacatezza, con quel suo innato garbo nel porgersi al pubblico. Spazzare via le nubi, presenti nella bella scenografia di Luigi Ferrigno, le ombre dalle nostre vite, dalle nostre teste, che ci confondono e ci fanno compiere scelleratezze. Dare spazio al cuore. E’ quel che fa Non è vero ma ci credo, è quel che fa la grande tradizione del teatro dei De Filippo, indagatore dell’animo umano, severo nell’analisi, ma che indica sempre una via d’uscita. E il volto rassicurante di Luigi De Filippo, che ci ha lasciati poco più di un anno fa, si è palesato sulla platea gremita di questa prima al Teatro della Cometa quando la moglie, visibilmente commossa, con voce tremante, ha preso la parola alla fine dello spettacolo ringraziando la Compagnia per il proseguimento del prezioso lavoro di difesa e divulgazione della grande tradizione teatrale napoletana. Un momento di dolcezza infinita. Grazie. Che la città adesso risponda.

Paolo Leone

I Due della Città del Sole, in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi presenta:
Non è vero ma ci credo, di Peppino De Filippo. Con Enzo Decaro. Regia di Leo Muscato; scene di Luigi Ferrigno; costumi di Chicca Ruocco; disegno luci di Pietro Sperduti. E con: Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro della Cometa nella persona di Maya Amenduni

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