“Jezabel”, lucida analisi della crudeltà

Data:

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Assicurazioni Generali, dal 5 all’9 febbraio 2020

Essere al centro del proprio universo in modo pervasivo e prepotente senza mai apparire tale.

Desiderare spasmodicamente il controllo sugli altri, strumento necessario per illudersi tragicamente di essere in grado di mantenere un’impossibile eterna giovinezza a scapito di ogni cosa, anche della propria stessa vita.

Agire in modo conseguente a questo fine senza mai deviare dalla strada autoimposta.

È ciò che vuole, sa e ottiene Gladys Eisenach, personaggio di cui Elena Ghiaurov è interprete grandissima in una parte complessa, carica di un’energia violenta e dalle molteplici sfaccettature.

Il romanzo Jezabel di Iréne Nèmirowsky non è un testo semplice da mettere in scena, carico com’è di sottili e acuminati spilli emozionali nascosti in una prosa asciutta e apparentemente asettica, lucida analisi di una personalità limpida nella sua crudeltà, artefice somma di una manipolazione agita senza alcuno scrupolo sugli altri, chiunque essi siano.

La trasposizione teatrale prende vita sulla scena grazie al suggestivo adattamento di Francesco Niccolini, per la regia di Paolo Valerio, rispettosa del testo e delle sue atmosfere.

I costumi di Luigi Perego non prevedono l’uso di scarpe e calze, quasi a suggerire una certa qual incompletezza, una fragilità radicale di cui tutti, indistamente sono dotati.

In  un’ambientazione scarna (le scene sono di Antonio Panzuto), con lo sfondo “vestito” da proiezioni paesaggistiche e ambientali che trasferiscono immediatamente il pubblico nell’atmosfera creata dall’opera originale, i tanti personaggi, che appaiono e scompaiono nella vita di Gladys assumono il ruolo di comparse, evanescenti come gli oggetti di scena che appesi e visibili per tutta la durata dello spettacolo, scendono il tempo necessario all’uso funzionale di ognuno per risalire subito dopo.

Dietro al fondale, in trasparenza, c’è la pianista Sabrina Reale che con attenta partecipazione accompagna e sottolinea i momenti più salienti, evidenziando una drammaticità ovunque pervasiva (le musiche sono di Antonio Di Pofi).

Non a caso la scrittrice russa aveva legato alla vicenda narrata e alla protagonista il nome di un personaggio biblico perturbante, difficile da definire in modo univoco, per molti versi inafferrabile.

Un’ombra è sempre presente in ogni momento, in ogni incontro, in ogni relazione e tutte le persone che di volta in volta si trovano di fronte a Gladys credono di comprenderla, si illudono di possederla e nel far ciò si trovano intrappolati, come nella rete sapientemente tessuta da un ragno crudele, in una realtà che non corrisponde al vero, controfigure bidimensionali nel mondo da lei creato.

Una soltanto riesce a coglierne l’essenza, forse per superare la condizione di bersaglio prediletto e incolpevole: la figlia Marie-Thérèse. È l’unica ad essere dotata del coraggio necessario per sputarle addosso un giudizio che è vera e propria sentenza, inappellabile, di fronte alla quale Gladys/Jezabel si ritrova scoperta.

A voler esser precisi, c’è ancora qualcuno altro: la vittima dell’omicidio di cui si rende colpevole e per il quale viene condannata, seppure con una pena molto lieve: il giovane Bernard Martin.

Ma è questione di un attimo.

Paola Pini

Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Sala Assicurazioni Generali
dal 5 all’8 febbraio 2020
Jezabel
dal romanzo di Irène Némirovsky
adattamento di Francesco Niccolini
regia di Paolo Valerio
con Elena Ghiaurov: Gladys Eisenach (Jezabel)
e con
Roberto Petruzzelli: Presidente della Giuria / Mark Forbes
Leonardo De Colle: Conte Aldo Monti / Claude-Patrice Beuchamp
Francesca Botti: Flora Adèle Larivière / Carmen Gonzales
Sara Drago: Jeannine Percier / Lily Ferrer / Thérèse Beauchamp
Giulia Odetto: Marie-Thérèse / Eugénie
Jozef Gjura: Constantin Slotis / Olivier Beauchamp /Bernard Martin
al piano Sabrina Reale
movimenti di scena Monica Codena
scene Antonio Panzuto
costumi Luigi Perego
consulenza alle luci Luigi Saccomandi
musiche Antonio Di Pofi
produzione Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Stabile di Napoli Teatro Nazionale

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