IL TEATRO E’ RAPPORTO DAL VIVO. Paola Quattrini: il forte legame tra pubblico e attore

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In un momento di riflessione universale, ognuno di noi si interroga sul valore e sul contributo che nella sua missione professionale può dare alla società, in particolare a quella che sta lottando contro un nemico invisibile e che vedrà una rinascita alla fine di questo tunnel planetario. Con Paola Quattrini abbiamo parlato di teatro e della sua missione. Un compito particolare che, proprio per sua natura, il teatro non può realizzare attraverso la tecnologia. Il teatro assolve le sue funzioni quando è dal vivo! Speriamo nella veloce riapertura delle sale.

I grandi musei hanno inaugurato la visita multimediale: il teatro potrebbe, secondo te, pensare in futuro a questa direzione?

Assolutamente no. Il Teatro è rapporto “dal vivo” fra un gruppo che racconta una storia, narrata attraverso i fatti e le sue emozioni, ed un gruppo che la ascolta ed ha come elemento fondamentale il forte legame che si crea fra ogni spettatore e l’attore. La riproduzione in forma mediata (tipo un video multimediale, come prima di lui il cinema, o la televisione) fa perdere l’immediatezza e la consistenza del rapporto.
Naturalmente ben venga ogni iniziativa per diffonderne la conoscenza, e forse queste sperimentazioni potranno in futuro, con sistemi consentiti dallo sviluppo delle nuove tecnologie, permettere il mantenimento del rapporto emozionale che è la caratteristica distintiva del Teatro.

In che modo il teatro può dare il suo contributo per dialogare con le famiglie italiane?

Facendoli incontrare. Si parla poco. Forse dopo il Corona Virus si parlerà di più. O di meno?… Se la famiglia frequentasse il Teatro con maggiore assiduità sarebbe naturale confrontarsi sui contenuti, sulla storia, sulle diverse interpretazioni.
Quante volte mi sono sentito dire “questa è la mia storia”, e vederla in scena aiuta a capirla meglio.
Ma il dialogo necessita della presenza ed oggi, con le molte forme di evasione offerte, l’unico modo per favorirla è quello di incentivare l’accesso della famiglia alle sale teatrali. Sappiamo bene la difficoltà ad attrarre spettatori a causa del costo superiore ad altre forme di spettacolo (circa 25 € di un posto in sala teatrale contro 7 € di una sala cinematografica), quindi l’unica soluzione può provenire da interventi dello Stato per facilitarne la fruizione.

Parli spesso di ironia: a teatro o nella vita quotidiana? In che senso?

Io dico che ci vuole leggerezza per affrontare la vita. Anche nelle situazioni peggiori, avere un sorriso ti fa sanguinare meno il cuore.

Quale contributo pensi di poter dare in quanto personaggio pubblico e attrice?

Non mi sento così sapiente né preparata da poter dare consigli di comportamento: grazie al mio carattere positivo ed al lavoro che svolgo già mi sento contenta se posso far nascere un sorriso.

Quale potere terapeutico potrebbe avere in questo momento il teatro?

Credo di avere già risposto a questa domanda: quale rimedio terapico può dare una bella giornata di sole?

Che rapporto hai in questo momento con i social?

I social sono miei amici, ed io sono generosa con gli amici. L’amicizia è importante e l’uomo non è fatto per stare solo. Vorrei essere più organizzata e preparata per poterli utilizzare meglio ma tecnicamente sono una pippa.

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