DONNE ESPLORATRICI, PIONIERE E VISIONARIE DEL NOSTRO MONDO ATTUALE

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Ida Laura Pfeiffer, ai più è nome che non ricorda o dice nulla… Diciamo che è l’antisignana di Piero Angela, avanguardista dei documentari televisivi contemporanei…
Al secolo era Ida Laura nata Reyer classe 1858 austriaca di famiglia benestante destinata ad un futuro dove la sua dote l’avrebbe fatta incrociare con il marito ideale dell’epoca..
Non siamo al Grande Fratello , e la vita di Ida Laura Pfeiffer è al pari di altre grandi donne che hanno fatto la storia pur non ricevendo onori e biografie al pari degli uomini degna di essere narrata e merita a pieno titolo di “fare la storia “ e di essere narrata e ricordata per quello che ci ha lasciato.
Partiamo dall’epoca della sua nascita 1858 diciannovesimo secolo, in Inghilterra la rivoluzione industriale con Dickens che narra la nascita della stratificazione sociale prende piede, celebrata come una divina macchinazione in quanto civiltà della macchina, in Francia rivoluzioni, controrivoluzioni con il congresso di Vienna che ha spedito Napoleone a riposo forzato all’isola di S.Elena in mezzo all’oceano Atlantico senza dimenticare la S.Alleanza che con il congresso di Vienna ha restaurato gli ordini monarchici delle varie dinastie regnanti cercando di rimetterle al loro posto e alla fine ci sono le donne che non avevano diritto di voto ,che potevano scegliere se andare in convento o stipulare un buon contratto matrimoniale e tra esse , c’è lei Ida Laura Pfeiffer nata Reyer che sin dall’infanzia non seguì il modello dell’eterno femminino vestendosi come i suoi fratelli maschi , ribellandosi alla crinolina influenzata anche dalla rigida educazione del padre Alois improntata alla coraggio , determinazione , sobrietà …
E che cosa fa la nostra Ida ? Prende alla lettera gli insegnamenti paterni
cui cercherà di porre rimedio la madre ma senza successo…
Ci troviamo davanti alla potenza della mente che vede oltre lo steccato della mediocrità e del’ovvio che anche nel diciannovesimo secolo con schemi dettati dalla sudditanza della donna verso l’uomo scorrazzavano in tutto il mondo, forse escludendo , Amazzonia, il cuore dell’Africa ,Polinesia e qualche altro angolo sperduto dove la repubblica della crinolina non aveva seggi da spendere per creare proselitismo..
Ida Laura Pfeiffer fece solo una cosa da donna e cioè sposarsi con l’avvocato Max Anton Pfeiffer…
Per il resto oltre ad essere madre e buona genitrice come ricorderanno i suoi figli, spinta dal desiderio incontrollato della conoscenza , dotata di grandissima immaginazione e coraggio verso l’ignoto ,divenne nagivatrice, esploratrice a bordo di mezzi di fortuna senza navigatore satellitare facendo letteralmente il giro del mondo portando a casa testimonianze di alternative esistenze dove non il denaro , il ceto sociale
ma lo stato di natura e la collocazione dell’umanità al suo interno era motivo di studio ,come forma di miglioramento della propria esperienza da trasmettere agli altri ..
La nostra esploratrice navigatrice viggiò a più riprese e in ultimo con la malaria che la teneva sotto assedio in Palestina, Mar Morto, Alessandria d’Egitto, Islanda, Norvegia doppiando la traversata da Capo Horn a Valparaiso in Cile, e poi ancora Tahiti, Ceylon, Singapore Calcutta , e non si risparmiò nulla in fatto di pericoli, in un mondo non ancora sotto la lente dell’ingrandimento di un satellite come potrebbe essere oggi.
La moderna antropologia culturale che studia i modelli di comportamento influenzati dai geni ma anche dall’ambiente e dall’istruzione potrebbe riscoprire questo INEDITO MODELLO DI DONNA MODERNA nata due secoli fa ,che non sapeva di essere moderna e che ha lasciato a noi testi di botanica al pari di Linneo (botanico svedese) dove molte specie di animali e piante hanno preso la radice del proprio nome dal suo ,secondo la categorizzazione aristotelica che voleva indirizzare attraverso le categorie e le associazioni delle idee il sapere come forma di bellezza e verità.
Ida Laura Pfeiffer , visionaria nel pieno senso del temine , violò le leggi non scritte della presunta sudditanza della donna verso l’uomo, ebbe il coraggio di seguire il suo istinto e la sua natura di essere “scienziata” senza rinunciare all’essere donna , moglie, madre.
La Pfeiffer praticò senza saperlo una rivoluzione culturale nei costumi , nell’intraprendenza all’inseguimento della libertà del proprio spirito con iniziative diciamo da moderna imprenditrice ,sfidando pregiudizi assurdi ancora oggi , rimettendo la donna al centro del mondo come portatrice di vita che in quanto tale fa del proprio istinto (quale parola non spiegata ) pre -categoriale alla conoscenza come forma di esperienza ,petchè come sosteneva Immanuel Kant , “l’istinto è precategoriale alla conoscenza in quanto guida senza una specifica ragione la ricerca della verità, anticipando la ratio come un lume che non si spegne e che accompagna senza fare mai ombra all’uomo”.
La donna esploratrice , ricercatrice , studiosa Ida Laura Pfeiffer è a parere di chi scrive un modello unico di sobrietà , determinazione che ai suoi tempi fece “scandalo” come se la stessa non avesse le “phisique du role” per esplorare altri mondi .
Anche la parola “scandolo” dovette arrendersi davanti alla tenacia della nostra esploratrice..
La testimonianza di questa grande donna coraggiosa riscoperta e mai a sufficienza valorizzata , ci suggerisce che la parità dei sessi è istintuale attraverso l’educazione alla libertà che è conoscenza e l’esperienza di Ida Laura Pfeiffer nata Reyer, ci insegna che il coraggio delle donne è innato , è dono che le donne ricevono quando nascono e che sanno perpetrare attraverso il dolore del parto e che non le fa sentire esonerate dal resto che la vita offre , conoscenza, esperienza ,curiosità intellettuale che porta la donna oggi ma anche allora ad essere ancella di valori che non sono beni negoziabili, quali la libertà di imparare , la resistenza alla sopportazione, la dignità di essere genitrici educatrici , e quale madre potrebbe mai essere migliore quando educa i suoi figli all’esplorazione ,avendo lei stessa esplorato gli avamposti culturali intellettuali e geografici del suo tempo, sconfinando nel “ proibito “?
Ida Laura Pfeiffer è modello da seguire che ha fatto da spartiacque e con ciò facendo si è esposta al pregiudizio ancora oggi duro a morire che la donna sia inferiore all’uomo in quanto più debole.
La donna è oltre tutto questo e in quanto figlia della Natura come l’uomo ha pari chance di arrivare liberandosi dal pregiudizio che è un sostantivo maschile nato dall’uomo e mutuato da quelle donne che avrebbero voluto seguire il suo esempio ma essendo troppo condizionate non avevano la
forza dirompente della nostra Ida che letteralmente ribaltò il mondo , sovvertendo l’ordine sociale della famiglia e il ruolo delle donne .Grazie anche a lei,oggi abbiamo donne ricercatrici, esploratrici, antropologhe, archeologhe, astrofisiche , tutti ruoli che prima appartenevano all’uomo e che ora sono di entrambi , perche’ le donne sono al pari degli uomini UMANITA’ che si completa a vicenda nell’enigmatico incastro che si chiama vita.

Barbara Appiano

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