“Stavamo meglio quando stavamo peggio?”: al Festival di Borgio Verezzi (Savona) Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio

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Lunedì 17 agosto al 54° Festival di Borgio Verezzi

“Stavamo meglio quando stavamo peggio?”, in scena lunedì 17 agosto al 54° Festival di Borgio Verezzi (Savona), è un racconto nostalgico di due generazioni a confronto. A calcare le scene sono stati Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio (nella foto Stefano Strani), nel ruolo rispettivamente di uno zio e del nipote di 45 anni. Uno spettacolo scritto e diretto dagli stessi, che inizia grazie ad alcune carte recuperate da un vecchio baule di soffitta, pezzi di “storia” anche riprodotti sulla facciata della chiesa. A loro si è accompagnato Diego Trivellini, maestro eccezionale alla fisarmonica elettronica, strumento che riempie la piazzetta di pathos nei primi momenti per il grande omaggio a Ennio Morricone.
Ma entriamo nel vivo dello spettacolo anche con i ricordi, saltellando qua e là. Ad esempio, qual era l’approccio con l’altro sesso negli anni 60-70, quando ci si riuniva per ballare il sabato e la domenica pomeriggio? Un mondo sconosciuto per Fabrizio, abituato ad andare in discoteca dopo la mezzanotte… E i giochi? Il Monopoli di ieri viene contrapposto ai giochi virtuali tanto in voga oggi, dove si può sfidare un avversario da un continente all’altro. E, ancora, ritorniamo con la memoria a quei vecchi scompartimenti di treni, dove era facile che nascessero amicizie (magari amori), di sicuro si condivideva il pranzo al sacco, perché non esisteva il vagone ristorante!
Masciarelli non è solo comico, ma anche imitatore eccezionale, capace di passare da una canzone di Alberto Sordi alle voci storiche dei radiocronisti di “Tutto il calcio…”, con l’immancabile “Scusa, Ameri”! E, quando canta, fa trasparire una forte passione, come se anche il mondo della musica leggera avrebbe potuto essere per lui una strada da percorrere.
Coniglio è già noto al Festival Verezzino, per essere stato regista teatrale di “Un borghese piccolo piccolo” con Massimo Dapporto, al suo debutto nell’estate 2017. Oggi, lo hanno riconosciuto tanti in piazzetta, è nel cast de “L’allieva”, fiction Rai, e interpreta la parte dell’Agente Visone.
In sostanza, un simpatico appuntamento estivo intervallato da Trivellini che, tra una gag e l’altra, ci ricorda le note che tanto hanno caratterizzato quegli anni (“una fisarmonica in grado di riprodurre fino a cento elementi di orchestra”). Masciarelli lo definisce uno spettacolo “interattivo” e, a dimostrazione di ciò, una dozzina di persone (malcapitate/sfortunate/fortunate), scelte tra il pubblico, sono state trascinate a salire sotto i riflettori per “mimare” un lontano pomeriggio: maschi in un lato del palco e femmine di fronte, e poi via con il rito del “corteggiamento”… Qualche “attitudine” degli improvvisati attori sarà tratteggiata all’eccesso per scatenare la risata e ricordata nel corso di tutto lo spettacolo, così come un simil “colpo di fulmine” di Coniglio verso una spettatrice-ballerina sarà un po’ come un episodio a puntate per condire la serata (per la cronaca, la moglie di un ‘sequestrato’, davanti a noi, era piegata in due dal ridere!). Un dubbio: perché due racconti, quasi identici, sulle cellule fotoelettriche dei bagni negli autogrill che non funzionano?
Trovano posto, tra tanto humor ferragostiano, anche alcuni accenni di politica: alla drammatizzazione del Covid (cerchiamo di tornare a vivere!, è il pensiero dell’artista); al sindaco Virgilia Raggi che si ricandida e alle scontate, immancabili buche nelle strade di Roma; al passaggio dalla Lira (supervalutata) all’Euro e conseguente raddoppio istantaneo di tutti i prezzi.
“Se vi è piaciuto lo spettacolo ditelo ai vostri amici”, esorta Masciarelli prima di salutare. “E se non vi è piaciuto diteglielo lo stesso, così rimangono fregati anche loro!”.
Ora il Festival attende Gaia De Laurentiis e Pietro Longhi in “Diamoci del tu” di Norm Foster, mercoledì 19 agosto (ore 21.30), sotto la regia di Enrico Maria Lamamma. E poi, in prima visione, sabato 22 agosto (stessa ora): “Nota stonata” di Didier Caron, con Giuseppe Pambieri e Carlo Greco (che firma la traduzione), regia di Moni Ovadia. Conclusioni il 23 agosto, con Michele La Ginestra in “M’accompagno da me”, di cui è pure autore, diretto da Roberto Ciufoli (nel calendario originale il 3 agosto, evento posticipato causa pioggia).
Info: www.festivalverezzi.it; 019.610167.

Laura Sergi

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