Il Museo del Monte San Michele: esempio virtuoso di tecnologia amica della conoscenza

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Platone considerava la scrittura una minaccia nei confronti del sapere, “farmaco non della memoria, ma del richiamare alla memoria” un po’ come noi oggi riteniamo pericolose le tecnologie digitali, ritenute spesso istigatrici di una irrimediabile superficialità.
Ritenuta la causa prima di una raccolta indiscriminata e ingestibile di informazioni, sembra portare a una sempre maggior riduzione della qualità della conoscenza, istigandoci a compiere senza criterio l’azione perversa del “copia e incolla”.
A ciò si aggiunge la colpa grave di rendere obsoleto e quasi inutile il fondamentale uso della scrittura, antico e consolidato sostegno allo studio.

Tutto ciò può essere vero a una prima occhiata, ma forse non consideriamo il fatto che, sia la scrittura, sia le tecnologie digitali, sono strumenti; complessi entrambi e in modo diverso, ma strumenti: quale uso venga fatto dipende esclusivamente da ognuno di noi, dalla nostra padronanza, ma soprattutto da quale livello di condivisione reciproca della conoscenza decidiamo di adottare attraverso tali mezzi.

Nel 2018 il Museo del Monte San Michele è stato completamente ripensato e allestito usando in modo molto attento, rigoroso e intelligente la più moderna tecnologia multimediale e così, l’edificio che dal 1935 rende testimonianza degli eventi bellici avvenuti in quelle terre (in particolare dal 18 luglio 1915 al 17 agosto 1916, dalla Seconda alla Sesta battaglia dell’Isonzo), totalmente trasformato, offre ai visitatori un’esperienza davvero singolare proiettandoli in un’epoca lontana, e proponendo innumerevoli spunti per ulteriori approfondimenti.

In una sala, grazie alla VR – Virtual Reality, i visitatori possono osservare “dall’interno”, dotati di visori e cuffie, la vita in trincea, l’attacco chimico che rievoca il primo, avvenuto il 29 giugno del 1916, la visita a un ospedale da campo, la Cannoniera e la Caverna Lukachich adiacenti al museo, la visita della corrispondente di guerra Alice Schalek, lo spettacolo dell’altopiano carsico visto a bordo di un biplano o dell’alba sul San Michele.
Giuseppe Ungaretti, poeta della Grande Guerra è nume tutelare del luogo, presente in più occasioni, delicato e lucido testimone delle innumerevoli tragedie vissute allora da tanti, troppi: le vittime totali delle dodici battaglie dell’Isonzo, dal giugno 1915 al novembre 1917 furono più di un milione, tutte disseminate in un territorio estremamente limitato.

In un altro spazio ci sono due schermi touch, con immagini accessibili da più punti di vista a due e tre dimensioni. Qui è possibile osservare gli eventi di quei mesi seguendo la danza macabra di avanzate e ritirate, gli spostamenti delle linee del fronte e delle trincee, occupate prima dagli Austro-Ungarici, poi dagli italiani nel corso di tutti quegli scontri, con la possibilità di “visitare” anche la situazione più ampia dei fronti italiani ed europei.

Nell’ultima stanza filmati storici (provenienti dalla Cineteca del Friuli) vengono proiettati accanto a pochi, ma significativi reperti, capaci di dar forma concreta a quanto appena visto virtualmente.
A ciò si aggiunge la possibilità di accedere a contenuti in Realtà Aumentata percorrendo la Cannoniera o la Caverna Lukachich e di procedere lungo numerosi altri sentieri ben segnati sulla Cima e nei dintorni.

Si potrebbe dire che tutto ciò valga già una visita: esaustiva, ricca di informazioni e suggestioni è infatti un ottimo punto di partenza per ampliare, se lo si desidera, lo sguardo ad altri territori analogamente testimoni di quei fatti, supportati dalla bibliografia storica, storiografica e letteraria che già qui si intuisce essere enorme.
Ma all’interno del Museo del Monte San Michele si può fare esperienza di qualcosa che risulta essere particolarmente prezioso: la presenza di Elisa De Zan e Gabrijel Sfiligoj. Studiosi competenti, ma anche guide attente, presenti, discrete e appassionate; grazie a loro la visita può essere beneficiata di un’ulteriore dimensione, quella della narrazione orale, elemento unico e irripetibile, sempre nuovo e diverso a ogni visita e come ogni relazione umana, strettamente connesso alla risposta di noi visitatori.

La Grande Guerra ha visto scontrarsi uomini di innumerevoli nazioni.
Nel territorio della Venezia Giulia e dell’Alto Adige si trovarono nemiche persone che pur appartenendo agli opposti schieramenti, parlavano la stessa lingua: gli italiani del recente Regno nato nel 1861 e quelli che a quel tempo erano sudditi austro-ungarici, un popolo tra i tanti di quell’immenso territorio, erede legittimo del Sacro Romano Impero; ed è davvero molto difficile da comprendere cosa comporti tutto ciò per chi è nato e vissuto in territori anche relativamente vicini: ci si trova infatti lacerati da sentimenti contrastanti, desiderosi di far parte di una storia che in realtà ci riguarda solo in modo ideale; virtuale, si potrebbe dire.
La soluzione? Rendersi conto di portare in noi il pesante privilegio di condividere una molteplice appartenenza, consapevoli di riunire al nostro interno le radici di più culture, di più mondi, di più lingue: latini, tedeschi, slavi e ungheresi almeno.
Con tutte queste parti ci si ritrova quotidianamente a fare i conti, il che non è di certo semplice, ma senza dubbio risulta alquanto interessante.

Paola Pini

 

Museo del San Michele
Via Zona Sacra c/o cima del Monte San Michele
I-34078 Sagrado (GO)
Il riallestimento del Museo in chiave multimediale e la valorizzazione del museo all’aperto del Monte San Michele sono stati realizzati grazie a un progetto ideato e realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, con il contributo di Intesa Sanpaolo nell’ambito di “Fondazione CariGO GREEN³” .
Il progetto ha visto la partecipazione anche del Comune di Sagrado che sostiene attivamente lo sviluppo della Zona Monumentale e del Museo, del Ministero della Difesa (Onorcaduti) e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia-Promoturismo FVG .
L’esperienza immersiva del Museo del Monte San Michele è stata premiata nel 2018, unica in Italia, tra le 40 più innovative soluzioni digitali a livello mondiale nel settore Cultura e Turismo dal World Summit Awards, dando tra l’altro la possibilità di essere conosciuta a livello mondiale.

http://www.museodelmontesanmichele.it

https://www.facebook.com/Museo-del-San-Michele-1125760404283158/
È necessaria la prenotazione
Si segnala anche “Il Sentiero della Pace dalle Alpi all’Adriatico” ponte ideale dei siti della Grande Guerra tra Slovenia e Italia (http://www.potmiru.si/ita/).

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